Un film già diventato CASO negli States.
Triofatore al Sundance e uscito venerdì in appena 18 cinema americani, ottenendo la folle media per sala di 100,000 dollari, Precious punta dritto agli Oscar.
Harlem, 1987: Clareece “Precious” Jones ha sedici anni e aspetta il suo secondo figlio. Il primo è nato quando ne aveva dodici e ha la Sindrome di Down. Il padre dei bambini è il padre della stessa Precious, che la molesta da quando era piccola; la madre di Precious, lungi dal sottrarla alle molestie, considera la figlia una rivale in amore. Precious, obesa, analfabeta, è sola al mondo senza esserlo…
Sostenuto da tutta la comunità afroamericana, con in testa il MITO Oprah, qui in veste di produttrice, Precious, tratto dal romanzo Push della scrittrice Sapphire, porterà in sala anche un’inedita MARIAH CAREY, vogliosa di riscatto dopo le pernacchie ricevute in passato con quella cagata oscena di Glitter.
Una Mariah IMBRUTTITA, senza trucco, grassa, anonima (la Mariah che praticamente si sveglia tutte le mattine, ma questa è un’altra storia)…
Una Marah sorprendente, per i critici che hanno acclamato il film, dato come favoritissimo ai prossimi Oscar.
Tra 3 mesi la Carey potrebbe dire “ho vinto un Oscar!”.
Incredibile… ma vero!