Senza parole. Sinceramente allibito. Stiamo tra l’altro parlando di una manifestazione voluta dall’intero mondo del giornalismo. Questo è il servizio pubblico che fa VERGOGNARE gli italiani. Questo è il servizio pubblico che meriterebbe un NON pagamento del canone. Tg1? No, TgKabul! Da notare al ritorno in studio la frase della Ferrario: questo il parere di MINZOLINI (della serie IO NON C’ENTRO UN CAZZO!).
Vergogna, vergogna, vergogna.
Queste le reazioni all’editoriale STORICO del Direttore del Tg1:
Franco Siddi, segretario generale della Fnsi: “l’arroganza di talune scelte di schieramento non ha limiti, per taluno. Il resoconto del Tg1 delle 20 della grande manifestazione sulla libertà di stampa è il segnale più evidente e grave di un servizio pubblico malato che nella sua testata di punta manipola la realtà». «Il direttore Minzolini può avere idee diverse da noi e ha tutto il diritto di esporle, ma il principale tg del servizio pubblico non può negare la completezza e la correttezza dell’informazione. Ignorare l’organizzazione della Federazione della stampa, ignorare e cancellare le relazioni che spiegavano cosa fosse la manifestazione per dare l’idea che anziché una giornata di libera informazione e di espressione della coscienza civile sia stata una passerella di politici dell’opposizione, che invece hanno partecipato con rispetto dell’autonomia dei giornalisti e di tutti gli organizzatori, è un’operazione miserabile, una manipolazione imperdona“.
Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21: «ringraziamo il direttore del Tg1 perché con il suo editoriale ha confermato come la libertà di informazione sia davvero a rischio. Nei paesi normali il coraggio si esprime nella capacità di criticare il potere. In Italia invece si misura nella capacità di inchinarsi di fronte al conflitto di interessi».
Paolo Gentiloni, responsabile della comunicazione del PD: “Il principale Tg italiano abbandona, anche formalmente, ogni profilo istituzionale e scende in campo con una polemica contro una manifestazione di forze sindacali e di opposizione cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone». «Non ci sono precedenti di un simile stravolgimento di un telegiornale del servizio pubblico. Chiedo che la Commissione di vigilanza sulla Rai accerti se il direttore del Tg1 può darsi ad una militanza degna del miglior Fede”.