1) Venerdì 11 settembre il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, facendo visita con la moglie Isabella Rauti al Gay Village, ha dichiarato: “Devo dire che è una bella manifestazione ed è una situazione assolutamente compatibile con la realta’ del quartiere. Appena finita questa edizione si lavorerà per trovare una soluzione che da un lato possa essere positiva per gli organizzatori e,dall’altro lato, che non disturbi e non crei problemi alla cittadinanza”.Sollecitato dai giornalisti ha aggiunto: “Sono contrario al riconoscimento delle coppie di fatto, ai Dico ed ai Pacs, non tutti i sentimenti umani devono avere un riconoscimento per Legge”.
Ritiene questa risposta un passo avanti per il percorso di emancipazione e di liberazione delle persone omosessuali e transessuali?
– Gianni Alemanno è venuto al Gay Village da Sindaco di Roma, dopo i fatti violenti di quest’estate e dopo che tutti i rappresentanti di tutte le associazioni l’hanno incontrato in Campidoglio. Essendo lui il Sindaco. Così come è venuto il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti per portarci la sua solidarietà. Il fatto che le istituzioni cittadine siano state vicine alla comunità lgbt è stato un segnale positivo. E dai gravi episodi di cronaca di quest’estate forse si è aperto uno spiraglio per ottenere attenzione e finalmente decisioni positive sulle norme anti-omofobia. Questo è un risultato positivo. Non dimentichiamoci anche che il 24 settembre a Roma ci sarà una fiaccolata anche contro l’omofobia convocata da Zingaretti, Alemanno e Marrazzo. Un segnale di unità al di là degli schieramenti. Questo è un passo avanti. Come, mi permetto di far notare è un passo avanti che un esponente di destra vada in uno dei luoghi della comunità gay per la prima volta. Questo va vissuto come un successo di tutti noi.
Poi ci sono le posizioni personali e politiche. Alemanno è contrario a Dico e Pacs. Personalmente non ho ragione di dimostrare che questa ovviamente non è la mia posizione come non è la nostra. Ma questo non era il punto della visita di Alemanno. Quanto l’apertura sulle misure da prendere contro l’omofobia. E qui anche se in ritardo, c’è stata in queste settimane un’apertura trasversale anche di esponenti del centro destra e un recupero di lunghi ritardi da parte del PD. La legge contro l’omofobia può essere portata a casa ed è questo ragionando ad oggi che dobbiamo cercare di ottenere. Oltre che tutte le misure più giuste a livello cittadino. Se poi questa trasversalità di oggi potrà significare un’apertura anche su altro lo vedremo. Personalmente ho sempre dichiarato che nel nostro paese è necessaria una destra liberale per andare avanti sulla questione omosessuale. Le aperture di Alemanno, Fini, Frattini, Cicchitto e altri ci può far portare a casa una legge contro l’omofobia e questa è una delle cose per cui lottiamo e lotto da più di vent’anni, indipendentemente da chi la fa.
2) Il 14 settembre 2008 in una Lettera a “La Repubblica” dichiarava di condividere ogni parola dell’articolo di Francesco Merlo (del 23 agosto 2008) sul vittimismo gay e sul protagonismo mediatico di alcuni autoreferenzialirappresentati del movimento. “Non se ne può più di questo bisogno di urlare una condizione che è normale, non ha nulla di particolare e che, detto seriamente,non subisce alcuna vera discriminazione”. “Tutta la polemica innescata sui giornali non fa altro che aumentare l’immagine vittimistica delle persone LGBT”.
Alla luce dei recenti episodi di omofobia e di transfobia che sempre più spesso vengono denunciati ritiene ancora che nel nostro Paese la condizione delle persone GLBTQ sia “normale”?
– La mia vita è normale, non ho nulla da urlare se non contro la politica che non mi riconosce in termini di diritti, il mio orgoglio e la mia dignità li mostro tutti i giorni nella quotidianità della mia vita.
Lo sciacallaggio dei media, a cui non interessa nulla delle nostre vite, serve soltanto per continuare a porre la questione in termini di scontro e non di costruzione. Al contrario voglio costruire un paese dove essere omosessuali sarà un fatto “straordinariamente normale”.
3) Il Sindaco Alemanno ha promesso una sede fissa per la manifestazione Gay Village (+ telecamere), isola pedonale in Via di San Giovanni in Laterano (+ telecamere).
Come possono contribuire, proposte del genere, alla soluzione del problema della visibilità e della vivibilità, della discriminazione, dell’intolleranza, del pregiudizio, della mancanza di riconoscimenti giuridici e normativi? Non
pensa che tali proposte diano solo garanzie ai ommercianti piuttosto che ai cittadini GLBTQ?
– I cittadini glbtq frequentano la gay street e il gay village e devono poterlo fare in massima sicurezza come si fa in tutti i luoghi chiave del Paese. Ognuno di noi ha la responsabilità per sé stesso e gli altri e questo deve essere un valore di base per ognuno di noi. Le misure di sicurezza sono fatte per l’emergenza di queste ultime ore e quindi sono estemporanee, sicuramente le azioni devono essere di lungo termine e sono soltanto azioni culturali, nelle scuole, università, nelle famiglie. Per questo ritengo che il messaggio del Presidente Napolitano sia uno degli avvenimenti più straordinari avvenutei nel nostro Paese.
4) La società italiana vive, da anni, un profondo conflitto di interessi tra l’amministrazione della cosa pubblica per il bene di tutti (Politica) e l’amministrazione dei propri beni privati (Affari).
Non crede che anche all’interno del variegato Movimento GLBT ci sia chi ha anteposto o antepone i propri affari privati agli affari pubblici?
– A questa domanda fin troppo vaga, posso rispondere per quanto riguarda la sottoscritta che da oltre vent’anni fa militanza, mettendo sempre al primo posto le mie idee e l’energia nel portarle avanti, senza curarmi del mio tornaconto personale, anzi spesso rimettendoci in prima persona.
5) Alle elezioni europee del 2009 è stata candidata nelle Liste di “Sinistra e Libertà”, formazione nata dall’incontro di più culture politiche (sinistra DS che non si è riconosciuta nel PD, Verdi, parte di Rifondazione Comunista e socialisti dello Sdi). In una video intervista dichiarava di aver accettato la candidatura per “sostenere il progetto di Sinistra e Libertà e per sostenere la leadership di Nichi Vendola”. Nella stessa intervista aggiungeva: “è fondamentale che la politica torni a dei valori. La politica è impegno civile”. “Non è accaduto nulla da PACS a CUS a DICO”.
Cosa ne è oggi del suo impegno per il progetto di Sinistra e Libertà? Quali sono i valori in cui, oggi, si riconosce?
– Nichi Vendola, che è un caro amico, mi ha chiamato e io ho accettato di aiutarlo in prima persona, andando in giro per il Sud, a parlare di noi delle nostre vite e dei nostri diritti, senza strumenti, senza organizzazione e senza alcun contributo. Ho fatto il mio volontariato per la politica e quasi 4000 persone hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale scegliendomi. Dopo quell’impegno non ho potuto partecipare ad un paio di riunioni e quindi so molto poco. I miei valori sono sempre gli stessi, uno stato libero, democratico e uguale per tutti i cittadini!
6) A seguito degli episodi di discriminazione, avvenuti nei confronti delle persone GLBTQ dal Nord al Sud D’Italia, nella Capitale, omosessuali, transessuali e liberi cittadini si sono auto-organizzati, attraverso la “rete”, dando vita, lo scorso 28 agosto 2009, ad un vero e proprio micro-Pride.
La prima fiaccolata, da via di San Giovanni in Laterano al Campidoglio, ha visto la partecipazione di un centinaio di persone. Alla seconda fiaccolata, alla quale abbiamo visto sfilare anche lei, il 4 settembre 2009, hanno partecipato circa 3000 persone. Il terzo evento, venerdì 11 settembre, si è tenuto in Piazza Navona. Un microfono “aperto” a chiunque volesse esprimere
un’opinione. Venerdì 18 settembre l’appuntamento è per un presidio in Piazza Montecitorio.
“WE HAVE A DREAM”, dichiarano gli organizzatori dal loro gruppo FaceBook, “nasce al di fuori di ogni formazione politica o realtà associativa in coincidenza con una ricorrenza casuale ma molto particolare. Nello stesso
giorno del 1963 ci fu a Washington la marcia per il lavoro e la libertà dei neri americani e in quell’occasione Martin Luther King pronunciò parole ormai storiche: I HAVE A DREAM”. Un movimento dal basso al quale si partecipa senza bandiere di partito e/o di associazioni. Semplicemente con i propri corpi, con le candele e con la
bandiera rainbow (unica bandiera che tutti accomuna).
Le rivendicazioni di WE HAVE A DREAM, sono le stesse dei Pride organizzati ogni anno nel nostro Paese (Legge contro le discriminazioni, Legge sulle Unioni
Civili, riconoscimento della “piccola soluzione”).
Cosa ne pensa di questo movimento spontaneo? Ritiene che le richieste avanzate siano legittime?
– Che vedessi questo movimento con favore credo fosse già chiaro nel momento in cui ho preso parte alla fiaccolata del 4 nel pieno rispetto delle regole della manifestazione. In ogni caso tutte le azioni che si fanno verso i diritti civili sono importanti purché non siano animate solo dalla polemica verso tutto e tutti. Ero presente alla fiaccolata del 4 Settembre, insieme all’associazione, senza bandiere, proprio per rispetto dello spirito di chi scende in piazza. Adesso siamo davanti alla possibilità di una legge contro l’omofobia che mi sembra rivendichino tutti, portiamola a casa!
7) Nel 2000, da Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” fu tra i protagonisti nell’organizzazione dell’evento “Rome World Pride”.
Perchè oggi, come in più occasioni ha dichiarato, non ritiene più utile lo “strumento” Pride per rivendicare diritti?
– Da anni e anni cerco di aprire un dibattito sulla questione Pride perché si possa capire cosa è e come si debba rappresentare. Nel 2001 il Sig. Cioffari, faceva riunioni insieme a me ed altre persone anche al Coming Out, perché non era d’accordo su certi monopoli… (forse lo ha dimenticato..) e ricordo che facemmo un comunicato insieme di dissenso. Quando sono andata via dal Mario Mieli ho scritto e lasciato cinque pagine in cui spiegavo perché andavo via e le mie posizioni politiche che non hanno mai avuto spazio e pubblicazione da nessuna parte, ma sono disponibile sempre per parlarne.
8) Da protagonisti della stessa storia ricordiamo che l’idea del Villaggio Gay nacque proprio durante l’organizzazione del Pride del 2000 e la prima realizzazione fu a ridosso del Circo Massimo (accanto al roseto comunale).
Oggi il Gay Village è una vera e propria organizzazione commerciale che produce e propone eventi culturali, aggregativi e di massa che però sembrano sostanzialmente non contribuire a cambiare la società che sembra inglobare e neutralizzare come un ghetto questo luogo e le sue potenzialità.
Lei è soddisfatta di questa sistuazione o è disposta a mettere in discussione le
finalità del Gay Village?
– Il World Pride ha avuto un costo enorme, compreso il villaggio e soltanto grazie ai soldi di Muccassassina e sponsor si è potuta realizzare. La manifestazione del Gay Village, che è conosciuta in tutta Italia e nel mondo, ha un costo di 1.6M € e un contributo pubblico di soli 60.000 €. Avere uno spazio fisso, ci permetterebbe invece di aumentare gli investimenti in iniziative culturali, cosa che è sempre stato il mio obiettivo fin dall’inizio.
9) Qualche mese fa il sitogay.tvtitolava “Licia Nunez, la donna misteriosa tra Berlusconi e Imma Battaglia” e raccontava che la signora Nunez, coinvolta nel Bari-gate con Giampaolo Tarantini, era legata sentimentalmente e con ogni probabilità, alla leader lesbica di Digayproject Imma Battaglia. Può dirci se si tratta soltanto di gossip senza alcun fondamento di verità oppure se questolegame privato, ove confermato, è in qualche modo collegato alla sua dichiarazione “Fino a pochi giorni fa mi davano candidata con Berlusconi”?
– La mia vita privata è soltanto mia. I miei affetti, la mia famiglia li lascio fuori dalle vicende politiche, come penso sia giusto per qualsiasi persona che faccia politica o meno.
10) Fra i suoi sostenitori c’è chi dice che non tutto il male viene dalla destra con la quale, come ha confermato lei in numerose occasioni, si deve dialogare e cercare alleanze perché i diritti civili sono trasversali agli schieramenti politici. Lei ritiene che fra i violenti che discriminano e
aggrediscono fisicamente con botte e coltellate le persone lgbtq ci siano anche soggetti sostenitori delle politiche della sinistra? Pensa che così come esiste un personaggio detto “Svastichella” esista anche un personaggio corrispondente a sinistra e che, paradossalmente, sia detto “Falceemartelletto”?
– Le persone omosessuali sono state discriminate e negate in maniera trasversale da destra e sinistra; leggevo proprio in questi giorni del matematico Turing scopritore del codice dei nazisti Enigma, discriminato dall’evoluta Gran Bretagna e poi suicidatosi. Questo paese deve evolversi, tutta la politica deve evolversi, perché se bastasse solo la sinistra da sola, forse oggi avremmo ottenuto qualcosa, almeno la legge contro l’omofobia.