Reduce da un piccolo intervento chirurgico in anestesia totale, riprendo la lettura dei giornali, ma non capisco alcune cose.
Davvero s’è dimesso Dino Boffo e non Silvio Berlusconi?
Davvero La Stampa, a proposito degli ultimi sviluppo di Puttanopoli, ieri ha titolato “Berlusconi già cerca Casini”?
Davvero il direttore del Giornale di Berlusconi, cioè del massimo difensore della privacy e del segreto investigativo al mondo, ha pubblicato la foto della vittima delle molestie di Dino Boffo e il certificato del casellario giudiziale del Boffo medesimo, che per legge è accessibile soltanto agli inquirenti e all’interessato?
Davvero Berlusconi ha detto “povera Italia con questa informazione che pubblica tutto il contrario della realtà”, dopo aver nominato o fatto nominare una ventina di direttori di tg, reti televisive e giornali e aver fatto cacciare e/o denunciare e/o sputtanare quelli che osano non appartenergli e/o non obbedirgli?Davvero Maurizio Gasparri, capogruppo del partito di maggioranza relativa al Senato, ha detto alla Summer School del Pdl a Frascati che, se la Consulta dovesse bocciare la legge Al Fano, “troveremo un avvocato, un Ghedini o un Ghedoni, che troverà un cavillo”?
Davvero l’on. avv. prof. Ghedini (o Ghedoni) ha dichiarato testualmente al Corriere della Sera che, nel processo civile intentato all’Unità, “Berlusconi è pronto ad andare in aula a spiegare che non solo non è un gran porco, ma nemmeno impotente”, anzi, di più: vuole “spiegare a venti milioni di italiani, suoi affezionati elettori, che è perfettamente funzionante” (per maggiore precisione: un utilizzatore finale perfettamente funzionante)?
Davvero il cardinale Bagnasco ha ricevuto in udienza privata il ministro divorziato Umberto Bossi, da sempre molto devoto a Santa Romana Chiesa (“Il Sud è quello che è grazie all’Atea Romana Chiesa, con i suoi vescovoni falsoni che girano con la croce d’oro nei paesi dove si muore di fame: il principale potere antagonista dei padani”, 3 agosto 1997; “È ora di mandare la Guardia di Finanza da certi vescovoni per sapere dove vanno i soldi che hanno raccolto per i poveri. I veri razzisti sono i buonisti, associazioni caritatevoli, tipo Caritas. Agiscono per un solo scopo: riempirsi il portafogli. Come il caporalato delle parrocchie: miliardi di euro in nero gestendo badanti, cameriere eccetera. Sappiamo chi c’è dietro, quali associazioni hanno perso il Dio che sta nei cieli, sostituendolo col dio denaro”, 9 settembre 2002), e il ministro divorziato Roberto Calderoli, talmente affezionato al cattolicesimo da aver proposto nel 1997 lo “sciopero della messa” e da essersi sposato col rito celtico fra simboli nibelungici, druidi, calici di sidro (“che le mani delle nostre donne hanno spremuto dai frutti della terra genitrice”) e giuramenti a Odino (“Sabina, giuro davanti al fuoco che mi purifica: esso fonderà questo metallo come le nostre vite nuovamente generate”)?
Marco Travaglio