Infastidito, incazzato, basito, sconvolto, allucinato, inorridito, incredulo, imbarazzato.
Non ci sono limiti agli aggettivi per descrivere la serata vissuta poche ore fa, che entra di diritto nella pagina nerissima delle lotte per i diritti omosessuali della capitale.
Da 2 giorni sbandierata ovunque, dai telegiornali ai quotidiani, la manifestazione di protesta di questa sera alla gay street romana ha toccando il fondo dello scandalo.
Una baracconata impietosa, una vergogna inaudita, uno scempio al buonsenso, un autogoal clamoroso, portato avanti ancora una volta da coloro che ROVINANO il mondo gay della capitale, ovvero le associazioni omosessuali.
Dopo un CONCLAVE di quasi 4 ore andato avanti tutto il pomeriggio, i rappresentati delle associazioni glbt romane hanno partorito quella che possiamo definire senza se e senza ma una delle peggiori manifestazioni “politiche” di protesta mai fatte negli ultimi tempi.
Dopo una serie di attacchi omofobi di inaudita violenza, culminati ieri sera con le due bombe carta, il sit-in di stasera aveva significati enormi (velo pietoso sul fatto che non ci fosse UNA volante della polizia che una, grazie Alemanno).
Telegiornali di tutta Italia, decine di fotografi e telecamere.
Per una volta avevamo la possibilità CONCRETA di farci sentire, di alzare la voce, di ribellarci, di far vedere all’Italia intera che non abbiamo paura, che meritiamo rispetto, sicurezza, in nome della nostra dignità e dei nostri diritti, teoricamente garantiti e certificati dalla Costituzione italiana.
E invece no. Dinanzi al mondo dei media nazionali abbiamo ancora una volta dimostrato la nostra credibilità , che è pari a zero.
A parlare dal palco, dopo un normale ritardo di una trentina di minuti sulla tabella di marcia, Vladimir Luxuria.
Un’introduzione la sua, abbiamo pensato tutti, aspettando la salita dei BIG delle associazioni.
Invece no.
Con enorme stupore (eufemismo…) dopo 10 minuti (giuro su Dio… 10 minuti) Vladimir Luxuria ha finito di parlare (con tutto il rispetto, aria fritta la sua), ha salutato con la manina il pubblico, si è concessa all’ondata di fotografi, per esser poi “sostituita” dalla DISCOTECA.
Ebbene sì.
Quella che doveva essere una GRANDE MANIFESTAZIONE DI PROTESTA, quello che doveva essere un SIT-IN, se non addirittura un PRESIDIO (che qualcuno regali un dizionario a Fabrizio Marrazzo, che ha più volte in giornata parlato di PRESIDIO, perchè dopo questa sera DUBITO conosca correttamente la lingua italiana) , si è trasformato nella solita poracciata discotecara.
Dal nulla è spuntato fuori un DJ, con le casse che hanno COME PER MAGIA iniziato a farsi sentire, visto che durante tutto il “comizio” di Vladimir non si sentiva praticamente un cazzo.
Dopo 10 minuti di CHIACCHIERE, con Luxuria eletta non si sa da chi e per quale fottuto motivo RAPPRESENTATE DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI OMOSEX DI ROMA, sono partite Britney Spears, Madonna, Rihanna, Kylie, ecc.ecc.
La Gay Street si è trasformata così ANCORA UNA VOLTA in una discoteca all’ombra del Colosseo, per la gioia dei 4 baretti froci che SOGNANO di realizzare un qualcosa di simile TUTTE LE SERE, nel caso in cui arrivasse il SI’ alla pedonalizzazione, lucrando su noi poveri stronzi, che ancora una volta ce la siamo presa nel culo.
Sinceramente parlando NON SO con quale faccia Fabrizio Marrazzo, Presidente di ArciGay Roma, Imma Battaglia, Presidentessa del DiGay Project, e Rossana Praitano, Presidente del Circolo Mario Mieli, andranno a letto questa sera.
Non so come non faranno a guardarsi allo specchio, prima di addormentarsi, e non provare un profondo senso di vergogna.
Lo sto provando io, da circa due ore, ovvero da quando ho iniziato a BESTEMMIARE incredulo, pregando i miei amici di andarcene immediatamente. Non so come possano non provarla loro, DIRETTI responsabili di cotanta presa in giro.
Per l’ennesima volta abbiamo fatto la figura dei COGLIONI, per l’ennesima volta abbiamo AVVALORATO le ragioni di chi NON vuole concederci diritti, perchè sinceramente poco credibili, anche quando teoricamente scendiamo in piazza per far nostri proprio quei diritti, che 8 volte su 10 passano in secondo piano dinanzi alla Lady Gaga di turno.
Dopo aver giustamente URLATO per 2 giorni, smuovendo mari e monti e parlando addirittura di TERRORISMO OMOFOBO, dopo aver passato l’intera mattinata lungo la gay street a rilasciare interviste a qualsiasi stronzo dotato di telecamera (vedi Fabrizio Marrazzo, che probabilmente è finito pure su TeleAmbiente), dopo aver fatto conferenze stampa, rilasciato dichiarazioni e comunicati a chiunque, siamo riusciti a dar vita ad una cosa così penosa, inutile e sinceramente imbarazzante.
10 minuti di NULLA, pronunciati da colei che al momento è solo un personaggio dello SPETTACOLO, seguiti da ORE di PURA discoteca (vi allego due video da me girati come PROVE del tutto).
Con questi personaggi in sella ai poteri forti non avremo mai niente. Fino a quando persone come Fabrizio Marrazzo, Imma Battaglia e Rossana Praitano (ci metto dentro tutti, perchè oggi NESSUNO si salva, NESSUNO) faranno loro il diritto di RAPPRESENTARCI, non andremo MAI da nessuna parte.
Mi duole dirlo ma se QUESTO deve essere l’utilizzo a cui dovrebbe andare incontro la GayStreet, ovvero discoteca sotto le stelle tutte le sere (o quasi), che MAI venga pedonalizzata.
Venerdì si riscenderà in piazza con una FIACCOLATA di protesta, con le associazioni che NON dovrebbero c’entrare nulla. Per fortuna, aggiungerei ancora una volta dopo questa sera.
Per la prima volta in vita mia 3 ore fa mi sono VERGOGNATO di essere omosessuale.
Una vergogna che nasce dallo tsunami di inadeguatezza e scarsa credibilità di chi teoricamente dovrebbe rappresentarmi. Un vero e proprio senso di impotenza che cresce anno dopo anno, manifestazione dopo manifestazione, vedendo come gli errori commessi non vengano mai metabolizzati, superati e risolti, ma sempre e soltanto ripetuti, se non addirittura peggiorati.
Dopo questa serata vorrei vedere rotolare giù TANTE teste, ma son certo che rimarranno tutte al loro posto, per la gioia dei nostri denigratori, che potranno così contare su inattesi alleati, talmente inadeguati da essere essi stessi i primi NEMICI di noi omosessuali romani.