Transformers – La Vendetta del Caduto
Recensione in Anteprima
Uscita in sala: 25 giugno
Postata DA ME anche qui
Due anni dopo gli oltre 700 milioni di dollari incassati in tutto il mondo tornano in sala i robottoni più famosi della storia del cinema, per quello che tranquillamente possiamo definire il blockbuster più atteso di questo 2009. Peccato che Michael Bay, dopo aver sbalordito tutti con il primo capitolo, rompa completamente il giocattolo con questo Transformers: La vendetta del Caduto, che arriva a partorire un nuovo genere cinematografico: il fantademenziale!
Malamente sceneggiato, freddo come i cofani trasformabili dei protagonisti e talmente eccessivo da risultare stancante e snervante, se non quasi insopportabile, Transformers 2 fa suo di diritto il titolo di americanata più americanata della storia delle americanate d’America, diventando senza ombra di dubbio il peggior film del suo tanto discusso, amato, discutibile e coatto regista…
Attenzione: la recensione potrebbe contenere degli spoiler.
Chi scrive due anni fa rimase particolarmente sorpreso da Transformers, tanto da elogiarlo e da affibiargli un bell’8. Questo per far capire come non ci sia nulla di fazioso o di ’spocchioso’ nel recensire e criticare questo attesissimo sequel. Due anni fa Bay stupì tutti grazie ad un mega giocattolone, divertente, senza pretese, spensierato, ricco d’azione, di effetti speciali strabilianti, di personaggi ben costruiti e di una buona storia di partenza. Ripetersi, dopo un successo simile, era obiettivamente difficile. La posta in gioco si è automaticamente alzata, tanto da ‘costringere’ Bay e i suoi 3 sceneggiatori, Kruger/Orci/Kurtzman, a moltiplicare tutto all’ennesima potenza.
Più azione, più effetti speciali, più Transformers e soprattutto più ‘pellicola’, finendo così per esagerare. Addirittura 145 i minuti di durata, talmente interminabili da far gridare ad un’ora dalla fine “basta vi prego, finitela!“, dopo aver saggiamente sostituito i quintali di pop corn e i litri di Coca Cola del primo capitolo con una cisterna di caffè!
A giochi fatti potremmo dire che il successo ha dato alla testa, a Bay in particolar modo. L’originalità, l’eccezionalità e la spettacolarità degli effetti speciali (sicuramente strepitosi ma ormai “già visti”) e degli scontri tra robot visti nel primo capitolo si è ormai persa, senza mai, e dico mai, entusiasmare neanche una volta. Il livello di esplosioni e bombardamenti tocca il limite di sopportazione addirittura dopo pochi minuti, facendovi arrivare a fine film stremati e buttati sulla poltrona, ormai esanimi, se non addormentati.
Alla base di cotanto scempio uno scritp friabile come la sabbia, impalpabile come la protagonista femminile, infarcito di dialoghi infiniti, obiettivamente inutili alla causa e clamorosamente sceso in picchiata sul possibile target di riferimento. In casa Paramount hanno probabilmente pensato bene di allargare la forchetta di pubblico adatto ai Transformers, rendendo il tutto fastidiosamente infantile.
Sono passati due anni da quando l’universo si è salvato dalla distruzione grazie a Sam Witwicky, fondamentale nella battaglia epocale tra Autobots e Decepticons. Oggi, in un mondo teoricamente in pace, Sam abbandona la propria casa, la famiglia, la ragazza ed il fidato amico/Transformers Bumblebee per andare al College.
L’intenzione è quella di lasciarsi il passato alle spalle, evitando il proprio destino, in modo da condurre una vita ‘normale’.Peccato che l’eterna guerra tra Autobots e Decepticons non sia del tutto finita. I primi, che lavorano al fianco del Governo degli Stati Uniti per evitare un nuovo conflitto sulla terra con gli eterni rivali, vengono in qualche modo messi da parte dal nuovo Consulente della Sicurezza Nazionale, che vorrebbe cancellare la NEST, agenzia che vede proprio gli Autobots protagonisti. La convinzione di Galloway, questo il suo nome, è che le minacce per la terra siano ormai acqua passata. D’altronde l’Allspark è ben custodito, quindi perchè preoccuparsi? A metterci il dito arriva però dagli angoli più remoti dell’universo un nuovo terribile Decepticons, il Caduto, voglioso di vendetta contro tutto e tutti…
Partendo da questa base Bay/Kruger/Orci/Kurtzman spingono a manetta sul pedale della demenzialità e del paradossale, rendendo il tutto quasi parodistico. Protagonisti ‘umani’ ovviamente sempre loro due, Shia LaBeouf e Megan Fox. Se il primo conferma, nei limiti del possibile del film, la propria bravura, anche se costretto a dover seguire una svolta del proprio personaggio a volte imbarazzante (il finale mistico è il top), la seconda conferma di vestire i panni del personaggio femminile più inutile di Hollywood. Quattro le sue espressioni: a bocca aperta con labbra turgide, a bocca chiusa con labbra turgide, in corsa con labbra turgide ed in posa sexy con labbra turgide. Questa è Megan Fox, o almeno quella che vuol farci vedere Michael Bay. Non c’è inquadratura che non ce la mostri ammiccante e sensuale, non c’è scena apocalittica e catastrofica dove il capello e il trucco non risultino perfetti, con annesso labbro glitterato, e non c’è corsa (negli ultimi 40 minuti corre solamente) che non sia patetica nella sua rappresentazione. I due cadono da 800 metri di altezza, si schiantano a mille all’ora con un automobile, vengono sbattuti a destra e a manca, si vedono arrivare addosso miliardi di proiettili e milioni di missili, entrano letteralmente dentro esplosioni da fine del mondo, senza però mai farsi un graffio. Megan si rialza et voilà, torna come nuova, con le ormai celebri labbra turgide e glitterate in primissimo piano.
Attorno a loro Bay ci infla qualche nuovo personaggio, giusto per allungare ancor di più l’insostenibile brodo. Passiamo così dal simpaticone compagno di stanza di Sam al College, Leo, al solito burocrate stronzo ed incapace di capire che la fine del mondo è vicina, anche quando Robot alti 100 metri distruggono mezza Europa, il Consulente alla Sicurezza Galloway, finendo con la ciliegina sulla torta, ovvero un Transformers donna che tanto ricorda i Visitors e Terminator 3! Immancabili, ovviamente, i co-co-protagonisti del primo capitolo: i genitori di Sam, sempre più macchiettistici, i due comandanti/modelli Lennox ed Epps, e soprattutto lui, John Turturro, come al solito straordinario, anche se costretto a dover accettare in silenzio un personaggio che alla fine riesce a scalare a mani nude una Piramide, bombardata tra l’altro da missili terra aria e letteralmente aperta in due, senza che neanche un minuscolo sassolino lo colpisca… neanche una volta!
Tutto questo in un’azione che teoricamente si dovrebbe svolgere in un paio di giorni, miracolosamente dotati di 180 tramonti (praticamente “un film tramonto”, roba che neanche Terrence Malick), con un Egitto letteralmente raso al suolo, uno Shia LaBeouf bendato in mezzo al deserto da Megan Fox in 12 secondi con tanto di stecchette tieni dita, tirate fuori non si sa da dove, per giustificare il reale incidente capitatogli sul set, per finire poi con un finale che definire tirato via è un leggero eufemismo.
I due robot più attesi, ovvero il terribile Devastator e il Caduto del titolo, vengolo letteralmente sbolognati in 5 minuti complessivi (forse anche 4), completando così un quadro che in due anni si è letteralmente sciolto al sole. Probabilmente anche gli sceneggiatori si erano stufati, facendo finire il tutto in fretta e furia. Ma il punto è… perchè non farlo prima? Perchè aspettare 150 minuti?
Bay, mai autoreferenziale come in questo caso, omaggia il suo Bad Boys 2 e scopiazza letteralmente il sempre suo Armageddon, rifacendo esattamente l’identica scena disastrosa dei ‘meteoriti’ che piovono sulla terra, aggiornando probabilmente il record mondiale di ralenty, che ovviamente prima di oggi apparteneva sempre a lui. La sensazione che ne rimane è che si sia letteralmente bruciato un franchise dalle potenzialità probabilmente infinite. Il film sbancherà sicuramente i box office di tutto il mondo, farà suo magari anche qualche Oscar tecnico, vergognosamente sfuggito due anni fa, e venderà miliardi di gadget, minando però i sicuri sequel, già annunciati dall’apertissimo finale, mai così tanto atteso come in questa occasione, tanto da far spuntare un sentitissimo… “finalmente“…
Voto: 3