Una notte al Museo 2: Recensione in Anteprima

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Una notte al Museo 2

Recensione in Anteprima
Postata da me anche su CINEBLOG.it
Uscita in sala: 22 maggio

Dopo 3 anni torna il guardiano notturno più famoso del cinema contemporaneo, Larry Daley, chiamato questa volta a salvare il pianeta da un terribile faraone, Kahmunrah, tornato in vita dopo 3000 anni. Causa di tutto ciò l’ormai celebre tavoletta magica del Museo di Storia Naturale di New York, imballata e portata nel più grande museo del mondo, il Smithsonian Museum di Washington D.C., pronto così a prender vita, per una nuova notte di follie…

Con quasi 600 milioni di dollari incassati worldwide era facile immaginare un sequel per il fortunatissimo Una notte al Museo, che torna così con l’intero cast originale, lo stesso regista e un identico plot narrativo. Ciò che ne esce fuori è un giocattolone perfetto per i più piccoli, retto da una “trama pretesto” che cresce con l’arrivo della tavoletta magica nel nuovo museo, da una serie infinita di banalità ed evitabili leggerezze e da un Napoleone in salsa… berlusconiana!

Se il primo film è piaciuto tanto, perchè stravolgerlo più di tanto? Questo si saranno detti Chris Columbus, produttore, Shawn Levy, regista, e Robert Ben Garant e Thomas Lennn, sceneggiatori, tutti coinvolti in questo più o meno atteso sequel. Imbarazzanti, infatti, per come scritti, interpretati montati e diretti male, i primi 15 minuti del film, necessari per attivare l’ingranaggio che riporterà Ben Stiller, ora ricco e famoso inventore, nei panni del guardiano notturno Larry Daley.

Dialoghi aberranti, un tuffo nella storia troppo veloce e tirato via, per una “notte al museo” che si sposta dal Museo di Storia Naturale di New York all’immenso e monumentale Museo Smithsonian di Washington. Qui, dopo un introduzione talmente pessima da lasciare sgomenti, il film prende finalmente vita, insieme ai personaggi che popolano il Museo più grande al mondo.

Una volta rinchiuso Stiller nel museo, con la tavoletta magica in azione, la pellicola decolla, tra risate, interessanti trovate, buoni effetti speciali, tanti nuovi personaggi ed un taglio adatto sia ai più grandi che ai più piccini. Intendiamoci, nulla di nuovo o di particolarmente originale, visto che tutto l’avevamo già visto 3 anni fa. Interessante, invece, sarebbe vedere il film in lingua originale, visto che i doppiatori italiani si son divertiti a metterci tantissimo del loro.

Dialetti a non finire, con il siciliano e il napoletano che si aggiungono al romano del centurione in miniatura, che ovviamente torna anche in questo sequel, e soprattutto rimandi politici troppo ‘italiani’ per credere in una loro possibile esistenza in lingua originale. Sicuramente aggiunta all’ultimo minuto la battuta pronunciata dal direttore del Museo di Storia Naturale di New York, che parla di ‘ciarpame’ per giustificare il trasferimento di alcune opere al Smithsonian di Washington, veline comprese, mentre molti dubbi restano sul rimando berlusconiano di uno dei personaggi inediti di questo sequel.

Parliamo di Napoleone Bonaparte, sfottuto lungo tutto l’arco della pellicola per il suo celebre ‘complesso’ relativo all’altezza. Proprio Napoleone, in un dialogo con Ben Stiller, confida lui come da giovane arrivò a farsi un’amante durante una ‘vacanza’ all’Isola d’Elba, con tanto di figlio illeggittimo. Un figlio che ha dato poi vita ad una lunga dinastia napoleonica, giunta fino ai giorni nostri, grazie ad un politico italiano, arrivato ora al potere, amatissimo in tutto il mondo, dopo aver passato anni a cantare sulle navi da crociera! Il tutto con tanto di “mi consenta” finale più e più volte ripetiuto… di chi parlerà? A voi la risposta…

Al Napoleone berlusconiano, tra i nuovi cattivi si aggiungono un bianco e nero Al Capone e un infastidito Ivan il Terribile, furibondo per un madornale errore di traduzione relativo al proprio nome, visto che in realtà era Ivan il Magnifico. A questi il Museo più grande del mondo ha aggiunto tanti, tantissime new entry, a partire da Amelia Earhart, che accompagnerà Stiller lungo l’arco di tutto il film, il gigante Abe Lincoln, un immenso Calamaro, il Pensatore di Auguste Rodin, la Venere Italica di Canova, una serie di irresistibili Albert Einstein in versione giocattolo, 3 divertentissimi cherubini, con le voci dei Jonas Brothers, e una sfilza di quadri viventi alla Harry Potter.

Proprio uno di questi, anche se in realtà si tratta di una fotografia, entrerà a far parte del film in tutti i sensi. Parliamo del celebre V-J Dai a Times Square, con il bacio tra un soldato e un’infermiera a celebrare la vittoria nella seconda guerra mondiale, con tanto di ‘motorola’ galeotto pronto a tornare protagonista durante i titoli di coda. Ad addolcire la trama anche una regalata storia d’amore tra Amelia Earhart, interpretata da una poco convinta Amy Adams, e Ben Stiller, nuovamente a proprio agio nei panni del guardiano notturno più bravo del mondo, con tanto di duello a suon di… torciate!

Ciò che ne rimane è un perfetto film per famiglie, sicuramente apprezzabile per i più piccoli, con alcune trovate davvero interessanti e diversi rimandi cinematografici, ma con anche tanti difetti, soprattutto in fase di sceneggiatura. Ritoccando la prima parte poteva uscirne fuori una pellicola di tutt’altro spessore. Ma d’altronde perchè scellerarsi troppo nell’inventarsi un avvio credibile alla trama, quando tutti ma proprio tutti non aspettano altro che il nuovo museo prenda vita? Come dargli torto…

Voto: 6

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