Sono le 5:30 di domenica notte quando veniamo avvertiti di quello che sta succedendo in Italia.
Un devastante terremoto ha colpito il centro Italia.
La scossa si è sentita anche a Roma. Non si capisce se ci son stati vittime o danni, sappiamo solo che è stata potente, potentissima, con l’epicentro in Abruzzo.
Ci attacchiamo immediatamente ad internet per capire cosa sia successo.
Una scossa ci colpisce, dritta, lungo la spina dorsale, perchè la prima cosa che ci viene in mente è un egoistico “cavolo che fortuna che noi stiamo qui”.
Cavolo che fortuna che noi stiamo qui, che non abbiamo sentito la paura, il terrore, quella paura e quel terrore sentiti invece dai nostri amici, dai nostri parenti, dai nostri genitori, probabilmente svegli come noi in quello stesso momento ma con tutt’altro spirito rispetto al nostro.
Fortuna? No, non è stata fortuna, perchè tornare a Roma e ritrovarsi la propria madre che ti accoglie in casa con le lacrime agli occhi, abbracciandoti perchè ‘terribilmente spaventata’ dalla notte precedente non può essere considerata una ‘fortuna’.
Lei era qui, sola, con mio padre, quando io stavo invece a divertirmi nel cuore della movida spagnola, senza sapere nulla della tragedia che stava colpendo il mio paese ed in parte la mia stessa città.
Io non c’ero, ma non per questo posso farmene una colpa.
Io mi stavo divertendo, ma non per questo posso farmene una colpa. Io stavo ridendo, ma non per questo posso farmene una colpa.
Io ero addirittura in un altro paese, ma non per questo posso farmene una colpa.
Potessi tornare indietro sarei rimasto qui con loro, sarei sceso in strada nel cuore della notte con loro, sarei corso da mia sorella a tranquillizzare i miei nipotini terrorizzati, ma non per questo posso farmene una colpa.
E’ successo e nessuno può farsene una colpa.
Quindi che NESSUNO si PERMETTA di far sentire in colpa nessuno, in primis il sottoscritto.
Silenzio. In queste occasioni c’è solo bisogno di silenzio e PROFONDO rispetto. Quello stesso silenzio che il sottiscritto ha sentito il BISOGNO e la necessità di alleviare con un resoconto spagnolo volutamente e riccamente SOPRA LE RIGHE, scritto anche per ricordare a me stesso che mentre io ero a sfasciarmi di divertimento a Barcellona, centinaia di case si sfasciavano portandosi dietro con se uomini, donne e bambini, a poche decine di km dalla mia città, e per ricordarmi che NO, non siamo stati fortunati ad essere a Barcellona in quel momento, ma non per questo possiamo farcene una colpa.
Quindi evitate anche solo di provarci, perchè cascate male, malissimo.