Sabato mattina, ore 06:15, Barcellona.
Siamo appena usciti dal D-Boy, dopo aver già fatto un salto al Martins, zompiamo da 5 ore ma NON è l’ora di andare a dormire, perchè ci aspetta L’EVENTO.
In molti lo considerano il miglior AFTER del mondo, un MARCHIO di fabbrica, per questo weekend impreziosito dalla serata LALECHE, che aumenta ancor di più i brividi e le emozioni dell’attesa, soprattutto per chi, come me, non c’è mai stato.
E’ il SOUVENIR, storico After catalano firmato Matinee, autentico seratone di questo primo weekend d’aprile catalano.
Io sto già COTTO, non amo gli after, ma questo CAZZO di Souvenir NON POSSO perdermelo, visto che sono SECOLI che ne sento parlare.
Siamo in taxi (non costano un cazzo e sono ovunque…), dopo circa 30 minuti arriviamo finalmente fuori da questo benedetto Souvenir. C’è una fila CHILOMETRICA, la stanchezza è palese, mitigata solo dall’adrenalina, che sale minuto dopo minuto.
Sulle mie gambe ho la giacchettina di velluto, il clima è splendido. Scendiamo dal taxi, mi metto la giacca, e qui succede l’impensabile… PANICO!
Controllo tutte le tasche ma lui NON C’E’, così mi giro di scatto e… comincio a correre!
Non so dove e non so come ma tutte le energie del MONDO si sono materializzate sulle mie gambe, che hanno cominciato a pedalare come MATTE… 10 secondi prima ero MORTO DE SONNO ed ora mi sono trasformato in un T-10 che sta inseguendo un taxi in mezzo alla strada!
Intorno a me sento la colonna sonora di MOMENTI DI GLORIA, la folla si accalca, mi lanciano gatorade e secchiate d’acqua, c’è chi fa il tifo, chi accetta scommesse, chi scatta foto e chi semplicemete me crede MATTO, ma io NON sono matto, perchè sto rincorrendo come un disperato il mio… TELEFONINO!
Il taxi ha almeno 30 secondi di vantaggio rispetto a me, mi è davanti di un centinaio di metri, mi sbraccio, corro, urlo, sbraito, salto, sono Mennea, sono il Re del Vento, sono la Magnani di Roma Città Aperta, che non grida FRANCESCO, FRANCESCOOOOOOOOOO, ma TAXI, TAXIIIIIIIIIII!!
Continuo a correre come un disperato perchè c’è un semaforo rosso, il taxi si è fermato, POSSO farcela, devo farcela, CORRI FEDERICO, CORRI, 200 metri, è ancora rosso, CORRI FEDERICO, CORRI, 150 metri, cazzo è ancora rosso, CORRI FEDERICO, CORRI, 100 metri, me se stanno a svità le gambe, è miracolosamente ROSSO, CORRI FEDERICO, CORRI, 50 metri, ci sono quasi, sento che ce la posso fare, sto urlando, sto saltando, do un calcio volante ad una tropue di Lucignolo arrivata in DIRETTA dall’Italia nun se sa come per raccontare l’evento del sabato sera catalano, ovvero lo STRONZO de Roma che s’è perso il telefonino e corre come no scemo dietro un taxi, mi asciugo il sudore su una maglietta che mi buttano al volo e clamorosamente ne esce fuori lo SMILE, me tirano scatole de cioccolatini, insomma il delirio fino allo “SBAM” finale, allo SPARO, al semaforo verde, al taxi che parte… ADDIO CELLULARE, ADDIO RUBRICA, ADDIO VITA SOCIALE!
Parto da questo FOTTUTO evento per raccontare una 4 giorni spagnola da SOGNO, in una città che mi ha letteralmente RAPITO, fatto suo, ammaliato e conquistato.
Una CITTA’ APERTA, apertissima, solare, gioiosa, FELICE, che vive A MISURA DI GAY, architettonicamente SPLENDIDA, una città probabilmente che si può solo AMARE (a mio avviso più AFFASCINANTE di Madrid… ecco l’ho detto!)
Una città che sono riuscito ad AMARE anche dopo quella scena di DELIRIO in cui sono riuscito a dimenticare il mio fottuto Htc Diamond di 6 mesi su uno SCASSATO taxy, con annessa TUTTA la rubrica telefonica, OVVIAMENTE mai salvata da nessuna parte. Una scena bagnata e SEGNATA dal destino, che VOLEVA che io quella sera dimenticassi il mio telefonino su quello stamaledetto sedile. Perchè? Perchè il mio cellulare stava beatamente nella tasca del mio jeans fino a quando un cazzo di BIP BIP mi ha fatto credere che fosse lui a chiamarmi, facendomelo tirare fuori, per essere poi posato tra le cosce. OVVIAMENTE non era lui ma quel taxi di merda, che c’ha scassato le palle per una mezz’ora con una misteriosa spia sonora. Altro segno del destino la BATTERIA, scarica e con appena mezza tacca, e la suoneria, che 1 MINUTO prima di scendere ho INSPIEGABILMENTE tolto.
Inutili così le chiamate al vecchietto, che porello non sentiva nessuno squillo, così come inutile l’sms in spagnolo d’AVVISO, visto che il cellulare molto probabilmente dopo 10 minuti era morto.
DOVEVO perderlo e così è stato… PORCO *** ma in fondo sticazzi, un cellulare NON può e non deve rovinarmi il mio weekend di svago catalano!
A farmi riprendere dallo SCAZZONE TOTALE un after sinceramente MEMORABILE.
Siamo entrati alle 6 del mattino, siamo usciti alle ore 13:30, per un totale di 12 ore consecutive di BALLO, tenendo conto del PreSouvenir, per un’esperienza che sinceramente CONSIGLIO di fare a tutti gli amanti della DISCOTECA. Distruttivo (avrò perso credo 12 kg de liquidi!) ma assolutamente APPAGANTE, tanto che alle 13:30, quando siamo usciti (finiva alle 15) quasi ce dispiaceva de annaccene!
Non un after quanto una PAZZESCA serata, una FESTA delirante di house FOLLE, fatta A DUMILA senza prendere NULLA se non un paio di cocktail!
Sono il CAZZO di ESEMPIO VIVENTE che per divertirsi NON C’E’ bisogno di NESSUNA DROGA… mentre intorno a noi pure I MURI pippavano cocaina, noi siamo andati avanti a saltare come SCEMI bevendo ACQUA e GIN TONIC, alternando il tutto a GOMME da masticare, perchè SI’, ci si può divertire come SFASCIONI anche senza SFASCIASSE, soprattutto se al ritorno in albergo, 24ore su24, quindi pure alle 6 di MATTINA, c’è una JACUZZI in terrazza che ti aspetta a GETTI APERTI!
Ad impreziosire la vacanza, infatti, il soggiorno all’Axel Hotel, albergo HETEROFRIENDLY (ovvero FROCISSIMO!!) nel CUORE del quartiere gayo della città.
Un albergo GIOIELLINO (ragazzi se ci riuscite provatelo… non potete capì che fico che è!), con questa terrazza con piscina, bagno turco, palestra, sauna, solarium e jacuzzi come CILIEGINE su una torta che era già di suo ricchissima, grazie anche al PREZZO della stanza!
3 notti da SVENASSE anche se NUN CH’AVEMO NA LIRA, visto che la vita va vissuta in tutti i suoi PIACERI e CONFORT (per NON più di 3 giorni e NON più di una volta all’anno però!), quindi STICAZZI se al ritorno hai prosciugato il conto in banca e dovrai magnà pane e vino come Marcellino, perchè quei 3 giorni ne sono valsi la pena, tutti, dal primo all’ultimo…
Solo il vedere la geniale D di DISTURB da attaccare alla maniglia della porta, oltre alla solita P di PRIVATE, spiega la CHICCHERIA, molto autoironica, di un albergo GAYO coi CONTROCAZZI!
Quella stessa D (teoricamente INVITO, se appeso alla porta, per gli altri ospiti dell’albergo ad ENTRARE in stanza a DISTURBARE… dico teoricamente perchè OVVIAMENTE nessuno l’ha MAI appesa! E’ lì a fare solo colore…) ovviamente da noi ribattezzata D-atece un cazzo o D-isperati! Una vera e propria TRASHATA da fotografare come ricordo kitsch di un weekend che c’ha visto dormire 13ore in 3 notti, capaci di regalarci 7 discoteche (OSCENA la Madama, divertente il D-Boy, altalenante il D-Max, FANTASTICO, anche se teoricamente FUORI anni luce dai miei gusti, il LEATHERISSIMO, STORICO e BEAR Martins, inguardabile il ChaCha, tristissimo il Metro, INDESCRIVIBILE il Souvenir!), di SCONVOLGERCI con le tragiche notizie in arrivo dall’Abruzzo nel cuore della notte domenicale ed ANTICIPARE splendidi pomeriggi di AVANSCOPERTA barcelloniana, da autentici TURISTI!
Come non amare il lungomare, Barceloneta, come non impazzire per la Ramblas, come non amare il MERCATO storico, dove comprare ad UN EURO frutta a volontà, come non SFONDASSE de paella, di patate bravas, di tacos, come non rimanere BASITI dal trovare di LETTORI DI SPETTEGULESS pure qui (quanto so internazionale… addirittura un TOP30, mica cazzo!) come non cancellare l’acqua dalla propria vita per SPARASSE StarBucks ad OGNI ORA del giorno e della notte, come non trasformasse in americani con i polletti fritti di KFC, come non INNAMORARSI del MITICO LORENZO, baretto con poltrona rimorchio in vetrina ed ad angolo del quartiere GAYO, come non amare le ONNIPRESENTI piste ciclabili che ti PORTANO a SOGNARE la bicicletta in città, come non amare una città dove due ragazzi che si tengono per mano o si baciano nel pieno pomeriggio NESSUNO, e dico nessuno, OSA guardare male o anche solo commentare. Una città dove si respira LIBERTA’, dove tutti sono DAVVERO uguali, dove non esistono FROCI ma ragazzi e ragazze che vivono una sessualità semplicemente diversa da quella comunemente conosciuta ed accettata, qui non solo accettata ma ACCOLTA.
Una città SOLARE, vissuta fino all’ultimo minuto di soggiorno, aspettando a questo punto impazientemente agosto, quando avrò 4 giorni in più per godermela nuovamente, cercando però di non perdere del tutto la testa, perchè è vero che Roma è Roma, la mia Roma, ma Barcellona è Barcellona, e dopo averla scoperta è davvero difficile tornare via.
P.S. Frase CLOU dei 3 giorni: siamo al Metro, LOCALACCIO gayo domenicale. Centro pista, mi si avvicina un palestratello di colore… italiano? Sì, perchè… hola chico, e mi fa una domanda in inglese. La musica è alta, MI AUGURO di aver capito male quello che mi ha detto così ne approfitto per chiedergli di rifarmela in SPAGNOLO… me la rifà in spagnolo, non VOGLIO credere a quello che CREDO di aver capito, così gli chiedo un’altra volta di RIPORGERMELA, dando la colpa alle casse a bordo pista… e qui, assolutamente tranquillo, pacato e sorridente, mi tira fuori addirittura l’ITALIANO pur de fasse capì na volta pe tutte, dicendomi con tutta CALMA, come se mi stesse chiedendo l’ora, che… spero ora tu capire, non parlo buon italiano, quindi escuchame por favor a prior… voleo sapere se tuo cazzo è come altezza perchè se così bè wooooow!… della serie ME COJONI CHE APPROCCIO! … altra frase ASSURDA da portarmi nella tomba… grazie Barcellona!
P.P.S Per tutti quelli che avevano il mio numero di telefono e hanno piacere che io RIABBIA il loro, che me lo rimandino pure via sms (al solito numero, che ovviamente rimane identico, aspettando un paio di giorni perchè possa riattivarlo) o via mail! Se invece state a godè che ora non ve potrò più rompe li cojoni bè… vaffanculo!