Venerdì 20 marzo 2009 alle 23:00, poche ore prima dell’incontro (sabato 21 alle 10:00 Cinema Farnese) che vede le realtà della cultura contemporanea indipendente confrontarsi con gli assessori alla cultura di Comune, Provincia e Regione, al Rialto si presentano DECINE di componenti delle forze dell’ordine, gran parte in borghese.
Accertiamo nel corso dei fatti la presenza di: polizia, polizia scientifica, carabinieri, vigili urbani e ASL.
Preventivamente, tutte le vie di accesso all’isolato sono state anche chiuse da cordoni di agenti in tenuta antisommossa, unità cinofile, cellulari, che impedivano il passaggio e perquisivano i passanti come poi alcuni di loro ci hanno testimoniato.
Una azione di polizia ben architettata, spacciata per normale controllo amministrativo.
I fatti sinteticamente come si sono svolti:
Si presentano in strada conducendo in questura i presenti all’ingresso, 5 compagni della struttura, dove vengono trattenuti per più di tre ore, fotografati, interrogati separatamente, vessati (“zecche di m…a”) e minacciati (“ti vengo a prendere a casa”).
Al primo piano i membri rimasti vengono identificati, la polizia scientifica documenta con tre telecamere gli spazi dell’associazione, non trascurando di ispezionare anche gli spazi dove si trovano effetti personali dei presenti, al di fuori della vista di questi!
Gli spazi si presentano silenziosi e popolati da una quarantina di compagni, invece sui sigilli è scritto ATTIVITA’ DANZANTE e SOMMINISTRAZIONE. Ma la serata non c’è mai stata, peccato.
Allo spazio vengono apposti i sigilli per la seconda volta, dopo il tentativo di chiusura degli spazi avvenuto nel febbraio 2008, quello su ordinanza del Questore poi revocato per ordine del Prefetto.
L’anno scorso l’ordinanza di chiusura aveva per oggetto presunti “gravi disordini”, che avrebbero giustificato la chiusura immediata. Oggi la polizia municipale si presenta senza un’ordinanza, e applica un provvedimento amministrativo che ha per oggetto la mancanza di licenze dello spazio.
Tutto ciò accade mentre, anche con la nuova giunta Alemanno, è in corso l’attuazione del protocollo d’intesa che dal 2004 lega il RIALTO all’AUTOPARCO DEI VIGILI URBANI di Porta Portese.
Inciso: recentemente c’è stata l’ennesima riunione con la segreteria del Sindaco, Antonio Lucarelli, e gli uffici del III dipartimento IV unità operativa, Ingegner Lorìa, dove LORO continuato a dire che si procede tranquilli, mentre l’unica procedura che va avanti è quella PENALE, a carico NOSTRO.
Dopo 5 anni questi i termini FINORA CONDIVISI dell’accordo: apertura del cantiere, messa a norma degli spazi, trasferimento del Rialto a lavori ultimati.
Tutto ciò dimostra – se ce ne fosse ancora bisogno – la totale incapacità dell’amministrazione comunale di affrontare il rapporto con le realtà indipendenti, e contestualmente la riproposizione dell’utilizzo della forza pubblica come risoluzione delle problematiche sociali.
Il Rialto continuerà il suo percorso politico culturale sapendo bene che si è aperta una fase complessa e pericolosa per la tenuta democratica in questa città.
Quando alle responsabilità politiche si sostituiscono le forze dell’ordine corrono brutti tempi.
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Senza parole, forza ragazzi.. tenete duro!