Diverso da Chi?: Recensione in Anteprima

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Diverso da Chi?
Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: 20 Marzo
Postata DA ME anche su Cineblog.it

Italia, profondo Nord. Piero è un omosessuale dichiarato, convive da 14 anni con un uomo, è un attivista del movimento gay e fa parte del consiglio comunale. Qui, dai ‘capoccia’ del proprio partito, di Centro Sinistra, viene volutamente mandato allo sbaraglio come possibile candidato Sindaco in delle primarie palesemente pilotate. Il caso però vuole che sia proprio lui a diventare l’aspirante primo cittadino. Per tenerlo a freno, e bilanciare politicamente il tutto con un’ala più centrista e cattolica, gli viene affiancata, come vice sindaco, l’ultra moderata e tradizionalista Adele. Tra i due c’è una totale instabilità, politica, culturale e caratteriale, pronta però a trasformarsi in clamorosa e focosa passione…

Ad un mese dalla tanto chiacchierata Luca era Gay sanremese di Povia, in sala arriva quella che possiamo tranquillamente etichettare come la trasposizione tarocca ed ancor più fastidiosa, perchè mascherata da commedia, Diverso da Chi?. Eccessivo e a dir poco inspiegabile il messaggio voluto mandare da Umberto Carteni, regista della pellicola, così come ancora più incredibile pare il ’sostegno ufficiale’ dato dall’Arcigay, capace di segnare un clamoroso e magnifico autogoal…

Per settimane abbiamo visto Aurelio Mancuso e Franco Grillini, presidente e presidente onorario dell’Arcigay, saltare da una trasmissione televisiva all’altra per esternare giustamente il proprio sdegno nei confronti della canzone sanremese di Povia, che portava sul palco dell’Ariston la storia di un misterioso Luca, tornato etero dal giorno alla notte dopo un “periodo d’omosessualità”, dovuto ad un’infanzia difficile e travagliata.

A meno di un mese da quelle polemiche, ecco che arriva Diverso da Chi?, film sostenuto ufficialmente sia dall’ArciGay che da ArciLesbica, che a questo punto dovranno fornire spiegazioni, per non finire nell’ovvio e giustificato ridicolo. Dallo sbraitare contro Povia si è passati allo sbavare sulla coppia Argentero/Nigro, della serie “W la coerenza”. Talmente assurda, farfugliata, fastidiosa e surreale la trama da sfociare nella fantascienza più estrema, da rendere quasi più credibile e sensato Star Trek!

Luca Argentero veste i panni di un 35enne, felicemente ’sposato’ con un uomo da quasi 15 anni. I due convivono, sono felici, hanno una ‘famiglia d’amici’ unita ed affiatata. Dichiarato anche con i propri genitori, ed addirittura con un padre diventato attivista per i diritti dei gay dopo aver scoperto l’omosessualità del figlio, Argentero è un volto nuovo della politica italiana. Un consigliere comunale in una misteriosa città del profondo nord, di destra e pronta a torare alle elezioni per eleggere il Sindaco.

Mentre quello ancora in carica continua ad alimentare odio razziale, innalzando muri su muri, il partito di centro sinistra si ritrova a dover mettere in pista per la battaglia elettorale proprio Piero, trovatosi dal giorno alla notte con i riflettori puntati contro. Per cercare di rattoppare l’incredibile ed inattesa candidatura, al suo fianco viene piazzata una donna di centro, Adele, ferrea e pronta a tutto pur di difendere la famiglia tradizionale e tutto ciò che le ruota attorno.

I due ovviamente non si possono vedere. Se uno dice A, l’altra dice Z, hanno programmi politici totalmente differenti e non fanno altro che sputarsi veleno addosso. Peccato che quella stessa ostentata diversità celi un’insensata attrazione fisica, pronta a trasformarsi in ambiguo e altalenante amore…

—-spoiler—-

E qui casca l’asino. E qui la visione di Umberto Carteni del mondo omosessuale supera forse addirittura quella del caro ed ormai celebre Povia, in quanto a voli pindarici. Carteni, infatti, vorrebbe far passare come credibile la storia di un uomo (e non di un ragazzo alle prime armi chiamato magari a confrontarsi con i primi e perchè no anche giustificiati dubbi sessuali), di 35 anni che ammette di non esser mai riuscito a far sesso con una donna, che da sempre prova attrazione per i ragazzi, che da 15 anni vive ed è simbolicamente sposato con un altro uomo, che è dichiarato con i propri genitori e con il mondo intero, che è felicemente e serenamente gay, che mai e poi mai si etichetterebbe come bisessuale, che lotta attivamente per i diritti degli omosessuali e che come per magia, dal giorno alla notte, perde fisicamente la testa per una donna a tal punto da innamorarsene!

Una donna con cui fare sesso più e più volte, capace di non farti pensare ad altro che a lei, di farti diventare geloso, una donna che ti porta a “tornare” eterosessuale, per poi pentirsene e “ritornare” omosessuale, neanche stessimo parlando di un cambio d’abito. Una donna con cui avere addirittura la possibilità di diventare padre, tanto da concepire e prendere in considerazione un ‘triangolo d’amore’ , con lei e con l’altro, fino al fastidiosissimo finale (perchè venuto male ed incapace di far arrivare il messaggio di ‘apertura sociale’ che si voleva in realtà far arrivare) in cui lo stesso bimbo, dinanzi ad un tema che chiede semplicemente “parlaci di tuo padre…”, tentenna perchè inserito in una realtà in cui di padre non ce n’è uno solo ma ben due!

Tutto questo e molto altro è Diverso da Chi?, commedia paradossalmente anche divertente ed incredibilmente convinta di ‘patteggiare’ per il mondo omosessuale, tanto da aver fatto proprio inspiegabilmente anche il sostegno delle maggiori associazioni gay d’Italia. Peccato che il film finisca per portare in sala una non verità, una storia talmente surreale da trasformare i film di David Lynch in capolavori del neorealismo. Qualcuno dovrebbe spiegare a Umberto Carteni che l’omosessualità non è un interruttore della luce. Non esiste nessun pulsante per diventare gay o etero a seconda delle giornate o delle persone che si incontrano per la propria strada. On/Off non funziona anche con la sessualità.L’omosessualità è soprattutto attrazione nei confronti delle persone dello stesso sesso. Un uomo che dopo 35 anni di omosessualità accettata ed accertata si scopre eterosessuale e si innamora fisicamente (attenzione non mentalmente, qui si parla di pura e semplice attrazione fisica!) di una donna, senza dimenticarsi in tutto ciò del proprio uomo, non è semplicemente credibile, soprattutto se portato all’estremo come in questo caso. E che non si venga a dire che “si sta raccontando solamente una storia, perchè non potrebbe capitare?“, Povia Docet, perchè questa storia ha al suo interno un messaggio talmente ambiguo ed incapace di arrivare ad un punto ben preciso da non poter passare inosservata. Ci sono modi e modi di raccontare determinate storie…

Dalla Francia 6 mesi fa è arrivato un film molto simile a questo, Baby Love, capace però di toccare più o meno gli stessi argomenti con un modo totalmente differente, lontani anni luce dal modo in cui sono stati trattati in Diverso da Chi?. Qui quegli stessi argomenti, infatti, vengono portati all’estremo e stuprati dal buon senso! Con Diverso da Chi? si esagera, si spinge troppo sull’accelleratore del paradosso e del surreale, trasformando il tutto in un minestrone sessuale in cui l’unica diversità presente è quella mentale del protagonista, che per 35 anni si è svegliato gay, per poi scoprirsi etero e rimanere così in un limbo identitario!


A salvarsi dal folle cataclisma dello script una divertentissima e brava Claudia Gerini, su cui poggia l’intero film, affiancata da un buon Filippo Nigro e da un impacciato e sinceramente poco convincente Luca Argentero, probabilmente imbavagliato dentro un personaggio talmente fluttuante da risultare ingestibile e poco credibile dal primo all’ultimo secondo.

Ciò che ne viene fuori è una commedia capace anche di far sorridere e di regalare momenti molto divertenti, soprattutto prima che scoppi l’assurda passione sessuale tra lui e lei, costruiti però su una storia che si meriterebbe tutto tranne che un appoggio ufficiale dalle associazioni omosessuali. Come l’ArciGay, invece, abbia potuto prima sbraitare contro Povia ed ora appoggiare questo Diverso da Chi? resta davvero un irrisolvibile mistero. Avranno dato il proprio consenso senza aver visto il film nè letto la stesura definitiva della sceneggiatura, fidandosi ad occhi chiusi delle presenze ‘gay friendly’ di Argentero e Nigro? O avranno chiuso un occhio di fronte a tutto ciò facendo finta di notare solo la realtà finale di due “omosessuali padri”, tra l’altro malamente rappresentata, e l’evidente critica all’intera classe politica di oggi, Partito Democratico in testa?? Si attendono risposte dai diretti interessati. Nell’attesa, recuperate Baby Love, è un consiglio…

Voto: 4

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