Festival Internazionale del Film di Roma – Missing: Recensione in Anteprima

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Festival Internazionale del Film di Roma
Missing
Recensione in Anteprima
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E’ un piacevolissimo ritorno al cinema fantastico quello che vede l’apprezzato Tsui Hark alla regia di questo Missing, gioiellino coreano presentato ieri al Festival di Roma e clamorosamente snobbato dalla stampa. Una pellicola d’amore a tinte horror è quella che Hark porta in sala, in un melodramma ad incastri estremamente complesso e per questo ancor più affascinante, con momenti di grandissima tensione e altri di estremo romanticismo.

Nei fantastici fondali dell’isola giapponese di Yonaguni una tragedia si abbatte su due innamorati. Lui muore misteriosamente, dopo aver portato l’amata in fondo al mare in cerca di un anello da lui stesso sepolto anni prima, mentre lei sopravvive alla tragedia. Peccato che il fantasma di lui torni a perseguitarla, in un tempo sospeso tra il sogno e l’incubo, tra la realtà e l’immaginazioe, fino a farle sfidare l’orrore delle anime dannate che camminano accanto ad ognuno di noi, pur di riabbracciare anche solo per una volta il suo amato…

Titoli di testa strepitosi e un film che è una continua sorpesa per Tsui Hark, tornato a toccare con mano il mondo fantastico centrando pienamente l’obiettivo. Prendete Ghost e The Grudge, miscelate il tutto e avrete un ‘bastardo’ lontanamente somigliante a questo Missing, dove il mondo dell’aldilà e l’acqua tornano ancora una volta a caratterizzare il cinema coreano.

Magnifica la prima parte a tinte horror, montata attraverso momenti di enorme tensione, con effetti sonori da urlo e colpi d’ansia a non finire. L’innamoramento dei due protagonisti, la morte di lui in fondo al mare e le conseguenti apparizioni dal mondo dei non morti vengono portate sullo schermo con estrema sapienza da Hark, che nulla lascia al caso, facendo estrema attenzione ad ogni minimo particolare.

Un colpo di scena inatteso darà una svolta al film, che riprenderà le vie del melodramma d’amore, strizzando l’occhiolino a Ghost, senza però mai lasciare del tutto abbandonata la strada dell’horror paranormale, con ‘non morti’ finalmente angoscianti e inquietanti. Ma nulla è come sembra e la distanza tra ragione e follia, sogno e realtà è sottile e leggera come un filo d’acqua, come Hark sa bene…

Affascinante, teso, pauroso, romantico e ottimamente girato, con splendide scene subacquee, Missing è una piacevolissima sorpresa, che sicuramente non passerà inosservata ad Hollywood. Prepariamoci quindi all’ennesimo remake in salsa americana, ma prima di allora… recuperate l’originale, non ve ne pentirete!

Voto:7

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