Penultimo giorno di Festival Internazionale del Film di Roma.
E’ la serata di RockNrolla, attesissimo ritorno in sala di Guy Ritchie, ex marito di Madonna, a 8 anni da Snatch – lo Strappo. E’ il film che più attendevo dell’intera edizione e NON me lo perderei mai per nessun motivo al mondo.
Cielo nuvoloso ma PARE REGGA.
OSO prendere il motorino, giacchettina, accredito e alè, mi dirigo verso l’Auditorium.
Prima mi sparo un horror/romantico coreano, Missing ( ottimo… ) e poi arriva lui RockNrolla. Film pazzesco, mentre fuori un SECONDO nubifragio, dopo quello dell’altroieri sera, si abbatte su Roma. Finita la proiezione ANCORA PIOVE. La sala dove proiettano il film è la Sala Ikea, ovvero quella ESTERNA, montata co du cacciaviti e du paletti de legno, come il nome può far ben capire…
PRIGIONIERI della Sala Ikea, visto l’Uragano fuori, si aspetta pazientemente che il DELIRIO finisca. Nell’uscire dalla fila dov’ero seduto mi SPEZZO una gamba con un sedile FOTTUTO che BASTARDO non era tornato su. Ovviamente FINGO che non sia successo nulla quando in realtà l’osso è ad angolo retto con il ginocchio e uno schizzo di sangue impazzito colora il pavimento.
Ad un certo punto però il CICLONE si trasforma in BANALE pioggia. E’ il momento OK per andarsene!
Corsa fulminea a passo lungo zoppicante, tra laghi e fiumi straripati, e dalla TASCA INTERNA della giacca, NUN SE SA per quale assurda legge della Fisica, VOLA VIA l’HTC DIAMOND PRESO A RATE DALLA 3 ( 24mesi de abbonamento ) 1 SETTIMANA FA… una scena surreale… il diluvio, io che corro, con una mano tengo un giornale per coprirmi la testa, con l’altra tengo la borsa, con l’altra ancora mi tengo il ginocchio e con l’altra de riserva me gratto i cojoni, e lui è li, che schizza via dalla tasca… l’ho proprio visto… un volo a planare tra le gocce di pioggia, al rallentatore, con un NOOOOOOO in sottofondo e un PORCO DI…… a seguire… atterragio perfetto DI SCHERMO e SCIVOLATA saponata lungo TUTTA LA PEDANA… ALMENO 3 metri di scivolo sull’acqua… praticamente 188 litri direttamente DENTRO i cristalli liquidi… LO PRENDO AL VOLO, come nemmeno Indiana Jones con il suo cappellaccio… senza nemmeno VOLER vedere se vivo o morto lo scaravento dentro la borsa bestemmiando tutti gli angeli dalla A di ARTURO alla Z di Zaratustra, schivando gocce di pioggia nemmeno fosero pallottole… arrivo al motorino FRACICO.
Un fiume di UN METRO di larghezza e 50 cm di profondità mi separa dal mio amato mezzo… un coccodrillo afferra un giornalista accanto a me, gli lancio l’accredito a cui aggrapparsi ma NON C’E’ nulla da fare… è fottuto.
Io DEVO salvare la pelle. La porta di una casa galleggiante mi passa davanti, ci salto sopra e con un balzo di un metro mi ritrovo in sella la mio Cavallo Bianco. Con la catena mi faccio largo tra le anaconde, riesco ad estrarre il casco dal bauletto in corsa, mentre dei disperati CERCANO di afferrarmi al volo per esser salvati dallo TSUNAMI che sta inondando l’Auditorium.
Intorno a me è la DISTRUZIONE.
Fermo al semaforo mi ritrovo accanto gli ABBAGNALE in tenuta d’allenamento, con Galeazzi dietro a spronarli. Imbocco Corso Francia, lo Zozzone s’è finalmente fatto un bagno e mi dirigo finalmente verso casa.
L’acqua scende direttamente a SECCHIATE, uno di questi prende in pieno una macchina che sbanda e centra in pieno un palo. E’ la fine del mondo, piovono secchi e mocho vileda, ma CI SONO QUASI, vedo Ponte Milvio!
Storicamente chiamato PONTE MOLLO, per via delle inondazioni che qui sono un classico, della serie TE CASCA L’APERITIVO PER TERRA E CE SO 12 MORTI PE ANNEGAMENTO, la piazza è APOCALITTICA
Non si vede praticamente un CAZZO, la pioggia è OVUNQUE e il piazzale è praticamente UN LAGO. Non ho altre possibilità, DEVO entrarci, a 10 all’ora mi faccio strada tra le acque, Mosè se la ride al grattacheccaro, 8 froci repressi de Roma Nord fanno nuoto sincronizzato, un’arca sullo sfondo si avvicina, le ONDE sono sempre più alte, Mark Wahlberg e George Clooney TENTANO la scalata ad una di esse, Patrick Swayze su un surf balla con Baby, e io lì’ che LOTTO CON LA NATURA per tornate a casa… e qui succede.
Il motore si spenge. L’acqua ha colpito ancora. Preso da una risata isterica comincio a smadonnare, ma lui nulla, non vuole riavviarsi. Il mio motorino e’ morto affogato.
Un squalo bianco afferra Mosè ma casa è vicina e io voglio SOLO andare a dormire, dopo 15 ore di lavoro. Zuppo dalla testa ai piedi, con una gamba in cancrena ,un HTC fottuto dopo 7 gg di vita e un motorino morto sotto il culo, spingo quest’ultimo per gli ultimi 200 metri.
A sfregio le SECCHIATE diventano CASCATE, praticamente non è PIOGGIA ma PISCINE rivoltate. Esausto arrivo a casa, parcheggio il motorino morto, controllo il cellulare andato affanculo e il cielo… si apre.
Come per magia la pioggia cessa la sua caduta. La strada all’una di notte si riempe di bambini che iniziano a giocare a PALLONE, i vecchi scendono in strada e si mettono a giocare a SCACCHI, le bambine a campana e le mamme spettegolano con le proprie amiche, circondate da fringuelli e artisti di strada che sputano fuoco su trampoli alti due metri.
E io lì, reduce di guerra tornato dallo sbarco in Normandia.
Però cazzo… ho visto RockNrolla… ma vaffanculo!