Festival Internazionale del Film di Roma
JCVD
Recensione in Anteprima
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Un’autentica e folgorante rivelazione. Ancora una volta è dalla sezione Altro Cinema che il Festival di Roma regala spettacolo, grazie ad un mockumentary che merita di entrare nella top3 dei migliori film visti fino ad oggi al Festival! JCVD è un gioiellino di rara bellezza, autoironico, potente, divertentissimo, citazionista, tecnicamente straodinario e interpretato dal miglior Jean-Claude Van Damme di sempre, mai così umano come in questo caso.
Lo script è un concentrato di trovate a dir poco geniali, con un ottimo piano sequenza iniziale, addirittura anticipato da una divertentissima rivisitazione action del logo della Gaumount, e una sgranatissima fotografia, che rendono l’intero pacchetto un piccolo gioiellino del genere. Il film, almeno a giudicare da quello che abbiam visto fino ad ora, avrebbe probabilmente vinto a mani basse questa 3° edizione del Festival di Roma, se mai fosse stato in Concorso. Velo pietoso sul perchè non sia stata fatta nemmeno un’anteprima stampa, della serie ‘i gioiellini lasciamoli in disparte’… mistero.
Il film è un finto documentario che parte dall’idea di base di trasportare la tipica azione ‘alla’ Jean-Claude Van Damme dalla sala cinematografica alla vita reale, con una rapina in banca che vede proprio il nostro JVCD indiretto protagonista. Nel farlo Mabrouk El Mechri si inventa una storia che è un piacere da vedere, tra scene d’azione, battute fulminanti, citazioni cinematografiche come se piovessero e un montaggio temporale suddiviso in capitoli con differenti punti di vista ben pensato, ideato e realizzato.
Protagonista indiscusso ovviamente lui, Jean-Claude Van Damme, eroe nazionale in Belgio, star indiscussa dell’action movie degli anni 80 e vero e proprio mito per migliaia di fan sparsi in giro per il mondo. Affogato nella droga e in una serie di matrimoni falliti, con la perdita dell’affidamento della figlia, Jean-Claude nell’ultimo decennio si è sempre più allontanato da Hollywood, avvicinandosi a passi da gigante al baratro del dimenticatoio e della depressione. Tutto questo JCVD e il regista lo portano in sala attraverso un’opera fortemente autobiografica, mostruosamente ironica e dai risvolti psicanalitici, con tanto di magnifica ‘confessione’ dei propri peccati rivolta direttamente allo spettatore, con gli occhi lucidi fissi in camera, in uno splendido piano sequenza che ci mostra anche il lato umano, e fortemente recitativo, dello stesso Van Damme.
Un film che non smette mai di stupire, omaggiando l’action degli anni 80 e Quel pomeriggio di un giorno da cani di Sidney Lumet, con tanto di cattivissimo identico al mitico e indimenticabile Sal interpretato da John Cazale! In 90 minuti si ride e non poco su l’eterno ‘nemico’ di JCVD, Steven Segal, e su John Woo, portato ad Hollywood proprio da Van Damme, senza il quale “starebbe ancora a riprendere piccioni ad Hong Konk“! Una vera e propria grandinata di ottime trovate di regia, capace di trarre il massimo dal minimo, visto il bassissimo budget a disposizione e i pochisismi ambienti in cui il film si svolge.
Semplicemente imperdibile, folgorante nella sua realizzazione e geniale nella sua ideazione, con una sceneggiatura perfetta, un Van Damme mai visto prima e un regista che farà molta, moltissima strada…
Voto Federico: 8