No Problem
Recensione in Anteprima
Postata DA ME anche qui
Uscita in sala: Venerdì 10 ottobre
Arturo Carrisi veste i panni del padre in una fortunata serie televisiva che vede lui e un insopportabile bimbo protagonisti. Infastidito dalla saccente prepotenza del bambino, che continua a conquistare popolarità a suo scapito, Arturo vedrà la propria vita stravolta dall’arrivo improvviso e inatteso del piccolo Mirko, convinto che lui sia effettivamente suo padre, confondendo la realtà con la finzione della serie tv…
Un anno dopo il clamoroso successo di SMS torna Vincenzo Salemme al cinema con questa commedia degli equivoci alla lunga stancante, prolissa e malamente diretta, grazie ad una ‘furba’ ma mal rappresentata critica sociale, ad un’infinità di sketch alla lunga quasi fastidiosi e ad una serie di personaggi che definire ’stereotipati’ e forzati è dire poco…
Applauditissimo a teatro, Vincenzo Salemme si è ormai abituato a raccogliere ‘ricchi frutti’ anche al cinema, arrivando così al suo ottavo film da regista in appena 10 anni. Autentico mattatore sul palcoscenico, Salemme raramente è riuscito a bissare le proprie qualità recitative in sala, confermando il proprio palese limite anche in quest’occasione.
Ripetitivo, eccessivamente ‘teatrale’ e macchiettistico risulta essere il ruolo di Arturo Carrisi, chiamato a dover rappresentare l’Italietta media dei giorni nostri. Quell’Italia teledipendente che vive di fiction e si appassiona ai fatti di cronaca, seguendoli in maniera spasmodica per settimane, per poi dimenticarsene dal giorno alla notte, quando la notizia semplicemente… non fa più notizia.
Peccato che il ‘furbo’ esperimento salti immediatamente all’occhio, visto anche il modo in cui viene portato avanti, ovvero con una palese pressopochezza. La storia è obiettivamente poca cosa, lo script spara le proprie migliori cartucce nel minor tempo possibile, finendo per far arrivare lo spettatore a fine proiezione quasi stremato, vista la ripetitività degli sketch e la banalità del tutto. Un velo pietoso lo stenderei poi sul melassoso finale, chiaro esempio di quanto la commedia all’italiana venga ormai portata avanti solo ed esclusivamente per far cassa infischiandosene di tutto il resto, diabete dello speattatore compreso.
Sergio Rubini, tornato a fare ’solamente l’attore’ dopo il suo ultimo pessimo Colpo d’Occhio, risulta essere un partner perfetto per Salemme, con alcuni momenti anche simpatici, ma il ripetersi all’infinito del suo personaggio, e della particolarità che lo contraddistingue, finisce per rovinare il tutto. I due insieme fanno faville ma dopo 90 minuti risultano essere quasi stancanti, visto che alla solita scenetta si può ridere una, due, diciamo tre volte, ma non trenta!
Accanto a Salemme e Rubini la bravissima e inspiegabilmente poco apprezzata Iaia Forte, qui malamente sprecata, e un inutile e quasi fastidioso Giorgio Panariello, così ’stupidamente matto’ da risultare quasi tenero nella sua pochezza recitativa. Se poi aggiungiamo al suo personaggio gli insopportabili gemelli Ceccarelli, già visti ne L’allenatore nel Pallone 2, avremo il quadro completo dell’opera. Inspiegabile infine il personaggio da ‘figona’ di Anna Proclamer, esperta di vini a dir poco boccaccesca. Per metà film ci fanno credere che con Salemme possa scoppiare una rovente passione per poi… sparire del tutto dalla scena! Un minuto prima si mandano sms galanti e il minuto dopo ci siam già dimenticati di lei e della sua utilità al film stesso. Un autentico mistero…
Uniche note positive le simpatiche, acide e ciniche truccattrici e parrucchiere di Arturo, ovvero Paola Minaccioni, Rosalia Porcaro e Daniela Marzarita, in un film che rappresenta l’Italia come un paese di matti cronici ed isterici, perennemente in balia della tv e della pilotata informazione. Non che tutto ciò sia poi così distante dalla ‘realtà’, ma diciamo che c’è modo e modo di rappresentarlo, e No Problem finisce per farlo nel modo più infantile, banale e forzato possibile….
Voto :4