Arvilla è appena rimasta vedova dopo oltre 20 anni di matrimonio. Il momento di dolore viene imbarbarito dall’odiosa figliastra, che pretende le ceneri del padre, minacciandola, nel caso in cui non gliele dia, di togliergli la casa. Peccato che Arvilla avesse promesso al marito che le sue ceneri, una volta morto, sarebbero state sparse al vento. Combattuta se mantenere la promessa, perdendo la casa, oppure no, Arvilla parte all’avventura verso la California e il funerale, a bordo di una vecchia decappottabile e accompagnata dall’urna con il marito e da due vecchie amiche, pronte a seguirla in questo pazzo viaggio che regalerà più di una sorpresa…
Prendete tre tra le più grandi attrici d’America, Jessica Lange, Kathy Bates e Joan Allen, mettetele su una Cadillac in viaggio lungo le strade d’America, tra fragorose risate, battute e commoventi momenti, e avrete un delizioso road movie, delicato, spassoso e piacevole anche nelle sue imperfezioni…
Un road movie con protagoniste tre attempate cinquantenni, una delle quali in lutto e con ceneri del marito in grembo. Questo è Quel che resta di mio Marito, nato addirittura tra i banchi di scuola, con dietro l’esordiente regista Christopher N. Rowley e lo sceneggiatore Daniel Davis. Tre amiche di vecchia data, così unite e così diverse tra di loro. Abbiamo Arvilla, splendida donna innamorata di proprio marito, morto improvvisamente in uno dei tanti viaggi, combattuta sul da farsi con le ceneri del caro defunto.
Al suo fianco si stringono le amiche di una vita, Margene e Carol. La prima, interpretata da una strabordante Kathy Bates, piena di vita e di entusiasmo e in perenne cerca di un uomo. La seconda, interpretata dalla sempre troppo poco considerata Joan Allen, timida e fervente credente. Insieme, a bordo di una fiammeggiante Cadillac, attraverseranno il paese in un viaggio ricco di sorprese, privo di schemi e dominato dal concetto di libertà totale, tra risate, confidenze, litigi e incontri avventurosi, fino alla scoperta di una nuova vita, incredibilmente trovata a cinquant’anni…
E’ obiettivamente difficile giudicare un film con tre attrici simili pronte a scontrarsi scena dopo scena. Un tripudio di bravura infinito, capace di tappare le falle lasciate scoperte da un regista inesperto e da una sceneggiatura troppo tirata a freno. Si poteva e forse si doveva osare di più, vista l’intenzione di voler realizzare un road movie atipico, ma la scelta finale è probabilmente ricaduta in una sorta di compromesso tra ‘tradizione’ e ‘pazzia’, sapientamente bilanciate.
Dal punto di vista registico ci son alcune scene che gridano vendetta, come quella nelle Pianure del Sale o quella sul Lago Powell, da sfruttare sicuramente molto di più, visto l’incredibile impatto scenografico, ma come già detto ci sono 3 mostri di bravura pronti a rubare la scena a chiunque, regista compreso.
Ciò che stupisce, e che rende l’intero film piacevole nella sua gioiosa felicità, è l’affiatamento tra le tre grandi attrici. Ridono e interagiscono tra di loro con una forza e una partecipazione che rendeno la visione della pellicola ancora più piacevole di quanto possa essere già di suo. Indubbiamente non stiamo parlando di un capolavoro della 7° arte, ma di un buon film, discretamente diretto e scritto, ottimamente interpretato e capace di provare ad uscire dai vecchi e banali canoni hollywoodiani per prendere una strada lastricata di amicizia, amore e libertà a bordo di una vecchia Cadillac, pronta a partire all’avventura…
Voto: 7–