Tropic Thunder
Recensione in Anteprima
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Uscita in sala: 24 Ottobre
Tugg Speedman, viziata superstar di film d’azione ormai in declino, Jeff Portnoy, star di una saga cinematografica che deve tutto il suo successo alla volgarità, Kirk Lazarus, 5 volte premio Oscar e vera leggenda di Hollywood, e Alpa Chino, star hip-hop prestato al cinema, sono chiamati a girare un epico film di guerra. Peccato che la sottile linea di confine che separa la finzione dalla realtà venga superata, catapultandoli in una… guerra vera!
7 anni dopo quel capolavoro comico che è Zoolander Ben Stiller torna a dirigere se stesso, riuscendo nell’impresa, praticamente impossibile, di realizzare un nuovo incredibile gioiello di demenzialità. Dal mondo della moda Stiller passa al ‘cinema di guerra’, sbeffeggiato e ridicolizzato in un crescendo di trovate registiche e di sceneggiatura, a dir poco irresistibili, che rendono il film immediatamente di culto…
Un finto spot e 4 irresistibili finti trailer. Così inizia Tropic Thunder, facendo immediatamente capire la folle e geniale strada intrapresa da Ben Stiller, capace di partorire questo capolavoro comico dopo quasi 5 anni di lavoro. Una sceneggiatura estremamente complessa, articolata su più e più piani, ricchissima di citazioni cinematografiche, in un film nel film nel film che è un esplosione di idee, di trovate e di secchiate di comicità allo stato puro.
Sul patibolo ci finisce il cinema di guerra Made in Hollywood. Da Platoon a Salvate il Soldato Ryan, passando per Apocalypse Now, Rambo e Quella sporca dozzina, Stiller non salva nessuno, rielaborando i classici in salsa demenziale. Si ride, si ride tantissimo, dall’inizio alla fine, partendo proprio da quei 4 finti trailer, necessari per presentare i quattro incredibili protagonisti della pellicola.
Quattro stelle di prima grandezza, così diverse e così uguali, nei loro vizi, nelle loro paure, nella loro fame di gloria e successo, sono chiamati a girare Tropic Thunder, ovvero il ‘più grande film di guerra mai stato fatto prima’. Quando lo studios minaccia di sospendere la lavorazione della pellicola, a causa degli elevati costi di produzione, l’inesperto e frustrato regista partorisce un’idea a dir poco bislacca: portare tutti gli attori nel bel mezzo della giungla, ‘minata’ di telecamere nascoste, in modo da ottenere una maggiore veridicità. Peccato che nella giungla la ‘guerra cinematografica’ diventi realtà…
A vestire i panni dei tre protagonisti principali tre attori in stato di grazia, come tutto il cast di contorno. Mattatore comico Ben Stiller, capace di far ridere al mimimo movimento facciale, affiancato da un eroinomane e volgarissimo Jack Black, strabordante nella sua comica ‘astinenza’ , e da un superlativo Robert Downey Jr..
Bianco chiamato a dover intepretare un nero, e famoso nel film per i modi ‘estremi’ a cui ricorre per riuscire ad interpretare, nel modo più realistico possibile, qualsiasi personaggio gli venga assegnato, Robert Downey Jr. trasforma la propria voce per l’arco dell’intera pellicola, associandole movimenti, sguardi ed espressioni facciali che meriterebbero una sincera nomination all’Oscar. Se non fosse che l’Academy difficilmente prende mai in considerazione pellicole simili, la nomination sarebbe più che meritata. Come saranno riusciti i doppiatori italiani a rendere giustizia al Robert Downey Jr. originale è il dilemma maggiore. Questo film andrebbe visto in lingua originale, magari sottotitolato, ma mai in italiano. I giochi di parole e i toni di voce di tutti i protagonisti, con Robert Downey Jr. in testa, valgono infatti da soli il prezzo del biglietto.
A tutto ciò aggiungeteci una cinica ma perfetta visione della crisi che sta attanagliando il cinema hollywoodiano, una satira feroce nei confronti di tutto il sistema, a partire dai viziati attori, una fantastica spiegazione della ‘logica’ delle nominations agli Oscar made in Academy, un mare di azione, di esplosioni, di effetti speciali, di ammiccamenti, di citazioni e di camei incredibili, in un film sul cinema che è un omaggio continuo alla 7° arte. Ad un Tobey Maguire con ‘il vizietto’, in quello che è il finto trailer più divertente, si affiancano un avido e idiota Matthew McConaughey, un bugiardo Nick Nolte ed un trasformato Tom Cruise.
Pelato, ciccione, peloso e volgarissimo, Cruise rimette indietro le lancette del tempo, tornando all’interpretazione storica di Magnolia, portando in scena il proprio miglior personaggio degli ultimi 8 anni. Un fiume in piena di battute e di dirompente fisicità, come mai l’avevamo visto, per quella che è l’autentica sorpresa della pellicola.
Senza mai prendersi sul serio e cavalcando sempre con ironia l’intelligente stupidità, e il politically INcorrect, Tropic Thunder finisce per rasentare il concetto di ‘capolavoro comico’, incoronando Ben Stiller come vero ‘genio demenziale’ della sua generazione ed entrando di diritto nel riservato club dei cult movie.
Semplicemente imperdibile.
Voto: 8,5