La Roma VIOLENTA colpisce ancora

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Ancora insulti, ancora un pestaggio, ancora un episodio d’intolleranza nei confronti di un omosessuale nella capitale, ormai da questo punto di vista assediata.
“Lesbica di Merda”, pugni, calci e via, in fuga, perchè meschini, perchè senza palle, perchè è troppo facile assalirti di spalle, quando meno te l’aspetti, mentre torni a casa, stanca dal lavoro, alle 3 di notte.
Ma d’altronde è colpa nostra… siamo colpevoli di vivere la nostra sessualità, la nostra omosessualità alla luce del giorno, senza reprimerla, senza fingere di essere quello che non si è, senza andare a cena fuori con la fidanzata e da Palombini prima di andare a dormire. Colpevoli di essere felici e consapevoli di non essere diversi, colpevoli di non avere paura e terrore di un paese omofobo e razzista, di una città guidata da un Sindaco ex picchiatore, che ha giustamente condannato l’episodio, partorendo le solite ovvie e inutili frasi di circostanza.
Non bastano più le parole, mio caro Sindaco, ma ci vogliono i fatti.
Trovate i colpevoli, usate il pugno di ferro, fate vedere che VERAMENTE siete interessati al problema, acchiappateli e sbatteteli in cella, a pane, acqua e cazzi in culo sotto le docce, e a quel punto le assicuro che tutti finiremo per ringraziarla.
Sentire lei e la Ministra Mara Carfagna esprimere solidarietà stride e non poco, oltre a farci girare le palle… la cara Carfagna prima ci etichetta come sterili, esibizionisti, pagliacci da circo, che non dovrebbero lottare per i propri diritti, ci umilia agli occhi dell’opinione pubblica, disegnadoci quasi come freaks, buttando benzina sul fuoco, dando ancor più motivazioni a quegli imbecilli che non fanno altro che aspettarne l’arrivo per agire, uscire di casa e far partire la caccia al frocio, e poi solidarizza con l’aggredita di turno… bè cara Ministra, sa benissimo dove se le può mettere le sue parole di circostaza, tutte, dalla prima all’ultima.
Troppo facile spargerci merda addosso, per poi fingere un’interesse e un disprezzo nei confronti di quegli atti di violenza alimentati proprio dalla merda accuratamente cagata dalla quella stessa bocca.
Chiediamo da settimane una banale pedonalizzazione di una strada di nemmeno 100 metri, e voi ci rispondete di NO, che se proprio la vogliamo dobbiamo spostarci da un’altra parte… come se foste VOI a dover decidere dove e come farci ritrovare. Ma a cosa serve una Gay Street, molti si chiedono… perchè ghettizzarsi, perchè non andare semplicemente a Trastevere per bersi una birra, che bisogno c’è di autoimprigionarsi dentro una strada, con tanto di riconoscimento? Una domanda tanto ovvia quanto stupida… può essere triste, brutta, noiosa e squallida quanto vi pare, ma proprio quella strada è per tantissimi ragazzi un punto d’arrivo, una finestra aperta sulla propria persona, una presa di coscienza su chi si è.
Siamo tutti diversi e tutti viviamo diversamente la nostra omosessualità. C’è chi è pieno di amici e l’ha detto ai propri genitori, vivendo pacificamente il tutto, ma c’è anche chi tiene quel tutto dentro da una vita, che non può dirlo ai propri genitori, che non ha amici a cui raccontarlo, che reprime da sempre un qualcosa che è li, pronto ad esplodere ma è tenuto bene in gabbia, e che proprio in quella strada, in quei miseri, tristi e squallidi 100 metri PUO’ trovare un punto d’arrivo. Proprio in quella strada quel ragazzo che reprime tutto da sempre può capire che non è solo, che il mondo è pieno di persone ‘come lui’, che si può vivere tranquillamente quello che si è veramente, perchè non c’è motivo di aver paura, perchè non siamo diversi, perchè è così bello potersi baciare con il proprio ragazzo sotto la luna e le stelle e non al chiuso di una macchina, magari nascosta in qualche angolo buio della città.
Il discorso è sempre lo stesso… non toglie diritti e non infastidisce nessuno, ma serve e non poco a tanti, tantissimi ragazzi, che proprio in quei 100 metri possono iniziare a VIVERE DAVVERO una vita fino a quel momento solo RECITATA.
La GayStreet serve eccome, anche solo per far capire a chi di dovere che potete insultarci quanto cazzo volete, ma la voglia di uscire di casa, per vivere liberamente e tranquillamente la nostra omosessualità, non ce la farete sparire. Anche perchè diciamocelo, i discorsi stanno a zero e dovreste farvene una ragione, accettando tranquillamente e serenamente una palese verità … i malati SIETE VOI, non noi.

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