Hellboy: The Golden Army: Recensione in Anteprima

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Hellboy: The Golden Army
Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: Mercoledì
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Una nuova minaccia incombe sul mondo. L’antica tregua tra l’umanità e i figli originari della terra viene frantumata dal Principe Nuada, stanco di obbedire al genere umano, e per questo intento a risvegliare un esercito di macchine assassine a lungo sopite. Il piano è quello di riavere la libertà, per tutte le creature magiche, di aggirarsi di nuovo per il mondo.

Solo un diavolo rosso, dalle corna smussate e dal pugno di roccia, potrà riuscire a fermare il terribile Nuada, a forza di battute irresistibili e modi a dir poco bruschi. Quattro anni dopo il sottovalutato Hellboy, Guillermo Del Toro torna alla sua creatura, realizzando un autentico capolavoro visionario, che lo proietta immediatamente nell’olimpo dei geni del fantasy, secondo probabilmente solo al jacksoniano Signore degli Anelli…

Pur di rimetter mano al ’suo’ Hellboy Guillermo Del Toro ha rifiutato copioni incredibili, credendo fortemente in questo sequel, tanto da convincere i dirigenti Universal a sborsargli un assegno da 75 milioni di dollari di budget, in modo da farlo spaziare a 360° con la sua immensa creatività. E siam sicuri che, visti i risultati ottenuti, in casa Sony, dove non hanno creduto in questo sequel dopo i risultati non eccezionali del primo capitolo, mollandolo alla Universal, si staranno mangiando le mani…
Hellboy:The Golden Army non è semplicemente nettamente superiore al già primo ottimo capitolo, ma entra semplicemente nella top 5 dei migliori cinecomics di sempre e in quella dei migliori fantasy della storia del cinema. Del Toro è riuscito a miscelare sapientemente i due generi, trovando un connubio praticamente perfetto.

Alla forza dirompente, ironica e spiazzante del personaggio, Guillermo ha aggiunto tutta la sua immensa creatività, dando vita a mondi e creature che probabilmente non si vedevano sul grande schermo dai tempi di Guerre Stellari. Con Del Toro si riscopre la magia del trucco artigianale, che prende il sopravvento sulla fredda e glaciale CGI tanto di moda in questi ultimi anni, con risultati che dallo schermo finiscono per trasformarsi in un vero e proprio tripudio visivo.

Superato lo step iniziale del primo capitolo, con la genesi e l’incipit della storia, il regista ha potuto tirar fuori da questo sequel tutto il potenziale che il fumetto di Mike Mignola racchiude in sè, riuscendo probabilmente addirittura a migliorarlo, continuando ad elaborare in maniera fantastica i personaggi protagonisti della pellicola. Sempre più burbero, fuori luogo, scontroso e pronto alla battuta strappa applausi Hellboy, interpretato da un Ron Perlman magistrale, così come sempre più complessi e articolati gli altri personaggi, dallo splendido Abe Sapien, capolavoro di make up, alla fiammante Red, in crisi di coppia con Hellboy, con tanto di clamorosa sorpresa…

Ai 3 si sono aggiunti il medium ectoplasmico Johann Krauss, pronto a metter i bastoni tra le ruote ad Hellboy, il malvagio Principe Nuada e la sua dolcissima sorella gemella, pronta a far perdere la testa a uno dei personaggi principali della pellicola. Confermatissimi infine John Hurt, che si ritaglia un cameo, tornando ad interpretare il ruolo del padre di Hellboy, e Feffrey Tambor, nei panni di Tom Manning, burocrate del Dipartimento per la Ricerca sul Paranormale e la Difesa.

Chiunque non abbia visto il primo capitolo, e sono in tanti ad averlo purtroppo perso, non avrà problemi di nessun tipo a seguire le gesta del Diavolo Rosso in questo sequel, grazie ad un riassuntone veloce iniziale, seguito da una favola visionaria che da il via alla storia e da dei titoli di testa alla Tempi Moderni da applausi

Le incredibili creature, e i mondi fantastici in cui queste vivono, sono il fiore all’occhiello del film, che prende decisamente la strada del fantasy, lasciandosi alle spalle quella del cinecomis. Con molti più soldi a disposizione di quanti ne avesse avuti nel primo capitolo, Del Toro spazia nella sua immensa creatività, tirando fuori dal cilindro dei personaggi, con l’Angelo della Morte che tocca vette da Oscar, e delle scenografie che lasciano semplicemente a bocca aperta.

Dal sensazionale mercato dei Troll alla sala dell’Armata d’oro, passando per i paesaggi irlandesi e la New York assalita da un mostro pianta gigante, il film è un tripudio fantasy che strizza l’occhio alla metafora ambientalista, con un mondo distrutto dagli avidi umani e per questo richiesto dal Principe Nuada, voglioso di riportare la terra al suo antico splendore.

A queste premesse che rasentano la perfezione, tra ironia, azione, effetti speciali, scenografie sontuose, battute perfette, un’accurata introspezione per tutti i personaggi, vecchi e nuovi, e una serie di inidizi ben calibrati per spianare la strada al terzo eventuale capitolo, Guillermo Del Toro ci aggiunge anche una padronanza tecnica che lo incorona forse come il regista più talentuoso del momento, su scala internazionale.

Non c’è una scena buttata, sprecata o una ripresa non studiata o architettata alla perfezione, mettendo da parte per una volta i montaggi frenetici tipicamente videoclippari, tanto di voga in questi ultimi anni di cinecomis, per prendere la strada del Cinema, quello vero, con la C maiuscola, fatto di tecnica, immaginazione e creatività visiva. Da oggi possiamo iniziare a dire “prima e dopo Hellboy: The Golden Army“. Possibile mattatore ai prossimi Oscar, con alcune nominations che non potranno non arrivare, scenografie, effetti speciali e make up su tutti, Hellboy: The Golden Army vince, per il momento, la palma di miglior blockbuster di questo 2008.

Semplicemente fantastico, in tutti i sensi…

Voto: 8,5

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