Il DIRITTO ALLA MORTE.
Dopo 16 anni di battaglie, Eluano Englaro potrà FINALMENTE morire. A deciderlo la Corte d’Appello di Milano, che ha sentenziato come potranno essere interrotti i trattamenti che tengono in vita Eluana, da 16anni attaccata alle macchine, in stato vegetativo permanente.
Immediatamente la Chiesa è tornata all’attacco, parlando di EUTANASIA e di scandalosa decisione, uscendo per l’ennesima volta dal proprio orticello.
E’ folle che nel 2008 debba essere un TRIBUNALE a dover decidere su un caso simile, è folle che nel 2008 non ci sia ancora una fottuta legge che tratti l’argomento, è folle che io non possa decidere COME e QUANDO MORIRE, è folle che la Chiesa ANCORA una volta si PERMETTA di dettare i tempi della politica, andando addirittura a metter bocca su decisioni giuridiche, è folle che un padre e una madre combattano da oltre un decennio una battaglia infinita, fatta di dolori e sofferenze. E’ folle ma siamo in Italia.
C’è il DIRITTO ALLA VITA, ma c’è anche il DIRITTO ALLA MORTE.
Si all’eutanasia, NO all’accanimento terapeutico.