Inizio e Fine.
Le novità portate da questo Incredibile Hulk firmato Laterrier arrivano proprio dall’inizio e dal finale fiume della pellicola. Per la prima volta, da quando l’era dei cinefumetti è ri-partita, la ‘genesi del mostro’, la creazione, l’episodio scatenante, che può essere un morso di un ragno, un esplosione o un trauma infantile, ci viene mostrato nel minor tempo possibile, ovvero nei titoli di testa!
Tempo 2 minuti e avremo già visto tutto, attraverso un montaggio quanto veloce quanto sintetico (forse troppo?) per ritrovarci immediatamente dopo nella fase successiva, quella della fuga. Bruce Banner è un uomo in fuga. L’esercito americano lo cerca con insistenza, vuole il suo Dna per creare il militare perfetto, e Banner, da buono scienziato, si assume le proprie responsabilità, mollando la vita che ha sempre vissuto, fuggendo dal proprio amore, perennemente alla ricerca di un antidoto che faccia sparire quel terribile alter-ego che torna ogni qualvolta le pulsazioni superano i 200 battiti al minuto.
Condensando tutta la genesi del mostro nei titoli di testa, Laterrier si può concentrare su tutti gli aspetti successivi, come se questo Incredibile Hulk fosse un sequel, e non un ‘nuovo inizio’ della serie. Troviamo così Edward Norton in Brasile, intento a fare meditazione, in modo da poter controllare la propria rabbia, con tanto di geniale contatore visivo dei ‘giorni senza crisi’.
Dall’altra parte del mondo, però, il perfido Generale Thunderbolt Ross non ha ancora perso le speranze di poterlo ritrovare. Grazie ad una fortuita notizia torna sulle sue tracce, assolda un terribile soldato russo, Emil Blonsky, e riparte all’assalto. La caccia si riapre. Bruce Banner torna ad essere un uomo in fuga, con alle costole questa volta un pazzo assetato di potere, pronto a farsi inniettare raggi gamma pur di riuscire a combattere ad armi pari con Hulk, trasformandosi in Abominio…
I dubbi e le perplessità nate con l’Hulk di Ang Lee finalmente spariscono con questo ‘nuovo corso’. Molto più fumettaro del precedente, l’Hulk di Laterrier è un concentrato di azione ed effetti speciali, senza perdere di vista l’introspezione dei personaggi principali, Banner su tutti. Vulnerabile e bruto al tempo stesso, Banner muore d’amore per la propria amata, Betty Ross, e proprio la storia tra i due risulta alla fine riuscitissima.
Liv Tyler è la migliore Betty Ross che si potesse trovare, così come il gracile e dolce Edward Norton risulta essere un perfetto Banner. Una scena su tutte riporta alla mente il mitico King Kong, con la Bella e la Bestia capaci di superare la barriera della mostruosità grazie all’amore che li sovrasta. Ai due si affiancano uno splendidamente sadico Tim Roth e un glaciale William Hurt, per un cast risultato alla fine azzeccatissimo.
Se l’inzio rapido, con conseguenti splendidi inseguimenti tra le favelas di Rio de Janeiro, è seguito da una parte centrale leggermente più lenta e ripetitiva, con Hulk e Blonsky che si sfidano a duello faccia a faccia più volte, il finale torna nuovamente sulle ali dell’ottovolante con uno scontro tra titani da durata record.
Proprio in Iron Man, infatti, l’amaro in bocca era nato dall’eccessiva velocità con cui si era concluso l’atteso scontro tra Iron Man e Iron Monger. 10 minuti scarsi e il problema era stato risolto. Perfetto… dimenticatevi Iron Man! Qui lo scontro tra titani, ovvero tra Hulk e Abominio, è mostruosamente lungo, avvicinandosi alla mezz’ora di durata.
30 minuti di cazzottoni, macchine che volano, missili, elicotteri in caduta libera e botte da orbi, con tanto di mitica onda d’urto hulkiana, finalmente visibile al cinema. Per i fans dell’uomo verde sarà un vero e proprio orgasmo visivo, grazie anche all’ottima regia e ai buonissimi effetti speciali. Questo è Hulk, quello che ‘spacca tutto’, e questo vogliamo vedere da un film sull’uomo verde!
In conclusione prova superata per Louis Laterrier, che infila i soliti divertenti camei, dall’immancabile Stan Lee al divertentissimo Lou Ferrigno, e per questo ritorno dell’uomo verde, annunciato fino a 2 mesi fa come un possibile flop al botteghino. Un flop che, se mai dovesse avvenire, sarebbe assolutamente immeritato. Per 112 minuti ci si diverte, si torna bambini, alla mitica serie tv che ci ha cresciuti, con tanto di tema musicale ricordo, si esce dalla sala battendo le mani, sperando che l’onda d’urto sposti la multa dal proprio parabrezza, pensando soprattutto al geniale e spoleirosissimo finale che rimanda a Tony Stark e ad una nuova futura saga di supereroi (applausi in sala per la trovata a questo punto…).
Questo nuovo corso produttivo della Marvel ci piace. Era ora che ai cinefumetti ci pensasse direttamente chi i fumetti ha contribuito ad inventarli, e fino a quando riusciranno a tirar fuori cine-comics del genere, chè vadano pure avanti, perché noi non ci stancheremo mai di vederli!
Voto: 6,5