RomaPride 2008, sempre più Pride, sempre più importante

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Dopo settimane di ‘chiacchiere’ il Pride romano del 2008 è finalmente andato in cantiere.
Anche senza il patrocinio del Comune, ma con quello della Provincia, e con un percorso cambiato all’ultimissimo minuto, la SFILATA D’ORGOGLIO OMOSESSUALE non solo c’è stata, ma è stata anche un clamoroso successone.
Ricordo benissimo il mio primo Pride, di 5 anni fa, quando per le vie della città sfilammo in 2000 MASSIMO 3000 persone. Bè, in questi 5 anni di cose ne sono FORTUNATAMENTE cambiate… dopo quello NAZIONALE dello scorso anno, con mezzo milione di persone e Piazza San Giovanni STRACOLMA, ripetersi quest’anno era DURA, ma anche le più rosee previsioni sono state abbattute. Non eravamo 500,000, come hanno detto gli organizzatori, ma NEMMENO 10,000, come hanno detto i RIDICOLI della Questura ( è obiettivamente offensivo stilare cifre simili…). La verità stà come al solito nel mezzo… nel CORTEO almeno un 150,000 persone c’erano tutte. 150,000 persone felici, allegre, sorridenti, omosessuali e non, giovani e anziani, famiglie con bambini, turisti, e anche i tanto amati transessuali con le tette al vento, TANTO amati dai tg nazionali, visto che SENZA DI LORO sarebbero costretti a dover far vedere la REALTA’ del Pride, che non è solo culi e tette ma MOLTO MOLTO MOLTO ALTRO.
Anche io fino a 5 anni fa ero decisamente scettico sul GayPride, poi l’ho fatto, mi son fatto coraggio, ho smesso di aver PAURA, ho smesso di pensare “oddio e se mi riprendono al telegiornale?”, l’ho detto a mia madre, “mamma vado al Pride”, e ho scoperto con enorme piacere quella che è una manifestazione PACIFICA che in modo del tutto anomalo CERCA di puntare il dito su temi che riguardano TUTTE quelle minoranze poco prese in considerazione da questo fottuto paese, chiedendo PARITA’ e DIGNITA’.
Ancora oggi sono del parere che il PRIDE va PROVATO, va visto di persona, non al telegiornale. Solo dopo si può giudicare e commentare, bocciare o promuovere. Perchè non c’è nulla di male a voler MANIFESTARE e a voler chiedere DIRITTI sfilando e ballando per le vie di una città, fino all’APPRODO finale, con l’arrivo del COMIZIO.

Perchè il PRIDE non è solo una SFILATA. Come tutti i cortei arriva a un punto in cui si FERMA e qui chiede, espone, urla, si incazza e GIUSTAMENTE pretende qualcosa.
Quel qualcosa che dovrebbe essere NATURALE, ma che ainoi naturale proprio non è. Viviamo in un paese dove due ragazzi vengono PESTATI A SANGUE perchè ‘checche’. E’ successo ieri a Napoli e succederà chissà quante altre volte in futuro.
Nessuno ci ascolta, non esiste un PARTITO POLITICO GAY, tutti si ricordano di noi a un mese dalle elezioni, per poi dimenticarsene il giorno dopo. Ecco perchè è FONDAMENTALE farsi sentire, scendere in piazza, festosi e allegri, perchè felici di essere quello che siamo.
Quando un giorno riuscirò a portarci mia madre potrò ritenermi davvero soddisfatto, perchè è giusto che anche lei veda con i propri occhi, e non con quelli faziosi dei telegiornali televisivi.
Non siamo diversi da nessuno, e fino a quando ci sarà anche solo uno STRONZO che andrà a picchiare due ragazzi urlandogli CHECCHE, dovremo continuare a GRIDARLO AL MONDO, perchè entri bene in testa a tutti, una volta per tutte.
Parità e Dignità… quando ANCHE NOI ce l’avremo potremo spegnere la musica e parcheggiare i carri. Ma fino a quel momento tutti in piazza. Il 28 TUTTI a Bologna.
Questo è il PRIDE.

P.S. Che sia messo al bando l’OPEN BAR, altro che NO alle intercettazioni… quanto cazzo ho bevuto ieri sera… il mio lenzuolo/vestito di Snoopy è una SPUGNA de vodka… Grande Baccanalia, anche se con PECCHE di NON poco conto che farò sapere ai diretti interessati (quanto so cagacazzi…)

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