Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: 11 Aprile
Quando si dice essere al momento giusto nel posto sbagliato. Questo è quello che capita al misterioso Smith, tranquillo, con le amate sue carote, ad una fermata dell’autobus, quando una donna incinta, rincorsa da uomini armati, gli passa davanti. A questo punto Smith non può non intervenire, salvare il bambino appena partorito dai sicari, e portarlo via con se.
Peccato che proprio il bambino sia il vero bersaglio dei ‘cattivi’, che faranno di tutto per riuscire a mettergli le mani addosso, sottovalutando Smith e la sua accompagnatrice, in quello che possiamo già definire come lo stracult di questo inizio 2008…
Non c’è cosa più bella di andare prevenuti ad un’anteprima cinematografica e uscire dalla sala con un’idea totalmente diversa da quella iniziale. Shoot’Em Up è uno dei film più folli, grotteschi, surreali, fumettistici, splatter e divertenti degli ultimi anni. A dirigere il tutto il semi sconosciuto Michael Davis, regista di 100 girls, 100 women e Monster Man, che merita un applauso fragoroso per quello che è riuscito a fare con questa pellicola, strizzando l’occhio ai classiconi del genere di John Woo. Se su quella locandina ci fosse stato il nome di Tarantino o di Rodriguez oggi in molti avrebbero gridato al capolavoro.
90 minuti di pura adrenalina, un videogioco folle, ironico, grottesco, che non si prende minimamente sul serio, con trovate che definire assurde è dire poco. Si spara praticamente sempre e in qualsiasi situazione. Dal parto a colpi di pistola iniziale, alle mitragliate in volo con un paracadute o avvinghiati in una scena di sesso, Mr.Smith, la sua strepitosa carota e tutto il circo fumettistico che gli ruotano attorno sono un concetrato di action come non se ne vedeva da tempo, o come forse non si era mai visto…
Semplicemente perfetti Clive Owen, che veste i panni di un personaggio talmente assurdo, coatto, spaccone e geniale che meriterebbe una saga tutta sua, e Paul Giamatti, strepitoso nel ruolo del cattivo, così distante dai suoi classici personaggi. Finalmente autoironica Monica Bellucci, che veste i panni di una prostituta trasformata in mamma/balia, con tanto di doppiaggio ciociaro/napoletano in alcune scene, per compensare la pellicola originale, dove la Bellucci, che recita in inglese, in alcune scene parlava italiano, con Owen che non capiva cosa dicesse.
Carote usate come corpi contundenti, mani mozzate, corpi che saltano, pallottole come se piovessero, azione a non finire, scene da applausi, e frasi già di culto, per un flop americano che risulta obiettivamente inspiegabile, con appena 12 milioni di dollari incassati, dopo esserne costati 40. L’homevideo, il passaparola e il popolo della rete potranno e dovranno rendergli giustizia.
Un’autentica folgorante rivelazione, uno dei film più divertenti e spassosi degli ultimi anni, semplicemente imperdibile. Speriamo solo che diventi un titolo di culto il prima possibile, perchè rivogliamo vedere Mr.Smith sul grande schermo… che ci diano immediatamente un sequel!
Voto: 7,5