Terza puntata dedicata a VOI, miei cari lettori.
Il post in questione me lo manda DAMIANO, che aizza un’interessante riflessione sull’UTILIZZO sfacciato che si fa oggi in televisione del mondo OMOSEX, non perchè se ne voglia realmente parlare, o perchè si voglia dar voce ad un “mondo” da sempre bisfrattato, ma solo perchè argomento capace di MACINARE ascolti, Ciao Darwin Docet!
Proprio la puntata dedicata ai GAY, contrapposti agli ETERO, del programma di Bonolis ha dato il via alla riflessione, che molto volentieri vi riporto immediatamente, ricordandovi che se volete vedere il vostro post QUI, ogni lunedi, parlando pure del CAVOLO che vi pare, basta che scriviate a WWILLIAM82@HOTMAIL.COM
Il caso televisivo della settimana l’avete letto tutti.
L’incauto ragazzo di Padova che si è azzardato a parlare della sua esperienza a Ciao Darwin, improvvisamente non va più bene come corista della sua chiesa. Lasciamo pure stare il parroco nella sua parrocchia. Vorrei parlare invece della reazione di Bonolis.
La notizia è casualmente uscita PRIMA della messa in onda. In questo modo il conduttore ha potuto scagliarsi contro la discriminazione dei gay, e fare pubblicare sia la notizia sia la sua ferma condanna PRIMA della messa in onda.Sempre CASUALMENTE, la puntata in questione ha fatto il record di ascolti di quest’anno.
Niente male, per un programma che deve molto del suo successo alle tette delle ballerine e delle concorrenti!
La mia domanda è un’altra. Quanto è ipocrita dividere in due squadre contrapposte etero e gay, e poi lamentarsi se escono frasi intolleranti e discriminanti?
In quel programma, ogni squadra dovrebbe sostenere la sua superiorità in bellezza, intelligenza, abilità.
Cioè sostenere: “Noi etero siamo più belli”? “Noi gay siamo più intelligenti”? Insomma, la sfida dove stava? Il mondo non è diviso in due metà, una bianca e una nera. Con le barricate non si va da nessuna parte.
Caro Bonolis, prima dividi in due e poi dici: “Uh, c’è intolleranza, è inammissibile”.
Intanto ci hai marciato sulla questione gay per fare ascolti, riuscendoci. Poi, da uno che mette tette da tutte le parti, questa improvvisa sensibilità verso il mondo omosessuale è abbastanza sospetta.
Per me c’è il rischio che i gay diventino uno dei tanti strumenti che alzano le vendite e fanno fare soldi. Mi può stare anche bene, ma sperando che serva ad ottenere qualcosa in cambio come diritti, e non semplicemente una variazione sul tema per ravvivare le trame dei film.
A Ciao Darwin ha ravvivato la trama e basta. Da domani, ancora tette.