Per il consiglio cinematografico della settimana vado decisamente indietro con gli anni, addirittura al 1932, quando un’America sconvolta dal crollo della borsa del 1929, in piena depressione, iniziĆ² a cercare rifugio nel cinema dell’orrore, con il Dracula di Browning prima, il Frankenstein di Whale, il Dr.Jekill e Mr.Hide, ma soprattutto con un capolavoro incompreso all’epoca ma fortunatamente rivalutato poi, FREAKS!
Diretto sempre da Browning, che con un circo era realmente scappato all’etĆ di soli sei anni, la pellicola ĆØ una fantastica metafora su coloro che non vengono accettati dalla societĆ perchĆØ diversi, e per questo emarginati, trattati come mostri, come FREAKS da deridere e umiliare.
Un’utentica allegoria su come i REALI mostri non siano i DIVERSI ma i NORMALI, perfidi e infimi come solo gli uomini sanno essere.
La lavorazione della pellicola ĆØ diventata pura leggenda.
I “freaks” che vennero portati sul set erano tutti reali, Browning aprƬ un vero e proprio casting in tutti i circhi ambulanti e nei vaudeville di tutti gli Stati Uniti per trovare uomini e donne deformate, senza gambe e braccia, tutto era reale, nessun make up venne realizzato o preso in esame.
L’orrore sconvolse immediatamente le prime della pellicola, con svenimenti e malori in sala, capaci di rendere da subito la pellicola MALEDETTA.
La censura calĆ² come una mannaia sul film, tagliandolo di oltre mezz’ora, con le scene piĆ¹ crude e cruente cestinate per sempre.
Il risultato fu un flop clamoroso che incise sul futuro di Browning, costretto a chiudere la carriera di regista pochi anni dopo.
Solo negli anni 60, in piena rivoluzione sessuale, con un blando tranquillante, il TALIDOMIDE, capace di causare la nascita di 10.000 neonati malformati negli states riportando su tutti i giornali l’orrore dei mostri, la pellicola venne rivalutata, con una retrospettiva dedicata anche dalla Mostra del cinema di Venezia.
La stessa Diane Arbus individuĆ² la propria mitica strada nel campo della fotografia dopo aver visto proprio Freaks. Era l’ottobre del 1961, nel New Yorker Theatre di Manhattan, qui la Arbus rimase folgorata.
La trama della pellicola ĆØ semplice, inquietate e sconvolgente al tempo stesso.
Siamo in un circo, ricco di personaggi di ogni tipo.
Una bellissima trapezista, la vamp Olga Baclanova, sposa un nano esclusivamente per denaro.
Durante il banchetto di nozze viene festeggiata dai fenomeni da baraccone del circo e accettata come “una di noi” ma lei , osando l’inosabile, declina l’offerta, perchĆØ non “una di loro”, non un FREAK.
Il rifiuto non viene perdonato da nessuno e all’interno del gruppo di “mostri” tutti sono in fibrillazione per fargliela pagare, nel modo piĆ¹ sconvolgente possibile…
Semplicemente PAZZESCO l’epilogo della pellicola, con una delle scene piĆ¹ spaventose di tutti i tempi, per un film che non puĆ² non essere visto ne conosciuto, “vecchio” di 70 anni ma mai attuale come in questo momento, in una societĆ che progredisce in tutto, tranne che nell’accettazione di quei “diversi” che di anormale non hanno proprio nulla, se non l’incredibile forza di saper sopportare ogni sfottĆ² e ingiustizia immaginabile, e noi gay dovremmo saperne qualcosa…
Cliccate QUI per vedere TUTTA la pellicola, che ĆØ oramai di pubblico dominio….