19 ottobre 2007
Il presidente degli Stati Unidi d’America, George W. Bush, è in visita allo Sharaton Hotel di Chicago, per una convention.In tutta la città, per tutta la giornata, ci sono stati scontri tra migliaia di manifestanti, contrari alla guerra in Iraq, e le forze della polizia. All’uscita dallo Sheraton, Bush viene colpito a morte da due pallottole. Il vicepresidente degli Stati Uniti d’America Chaney diventa immediatamente il nuovo presidente. L’assassino riesce a fuggire. Le indagini partono immediatamente.300 potenziali colpevoli vengono catturati, l’attenzione si focalizza immediatamente su uno solo di loro, ovviamente islamico, ex terrorista, siriano di origine, condannato senza prove sufficenti e con un colpevole palesatosi solo troppo in ritardo.
Gabriel Range, regista di questa controversa pellicola, realizza un mockumentary, un film documentario su un fatto non realmente accaduto, frutto di pura immaginazione, vera e propria fiction.
Polemiche a non finire sono esplose in patria. La pellicola è stata condannata, a priori, da tutto il mondo politico statunitense, democratici compresi. Isitigazione alla violenza, è stata l’accusa maggiormente usata. Ovviamente le intensioni di Range son totalmente differenti!
La volontà del regista era quella di poter dimostrare, riuscendoci in pieno, come l’informazione, al mondo d’oggi, possa essere completamente manipolata, ed in maniera assolutamente credibile.La pellicola, che utilizza video di repertorio ma anche interviste, documenti e telegiornali assolutamente inventati, impressiona per quanto “reale” e “credibile”. Range colpisce gli Stati Uniti d’America, e la disastrosa amministrazione che da 7 anni la governa, in maniera netta e inequivocabile, sottolineando come ancora oggi, dopo 6 anni, il “terrore”, la paura e la diffidenza regnano incontrastate.
La folle idea di Range, assolutamente e volutamente provocatoria, si perde probabilmente nell’eccessiva lentezza, soprattutto in alcune parti della pellicola, paradossalmente costretta a mantenersi credibile nell’essere pura fiction!
Ma l’impatto, il pugno allo stomaco che questo Death of a President riesce a farti arrivare è vero, assolutamente reale.
Da oggi sappiamo con ancora più certezze che tutto è manipolabile, qualsiasi tipo d’informazione può esser costruita ad arte, a nostra insaputa, e non c’è “terrore” peggiore di questo!
Voto 6,5