Il PRC: Domenica in piazza per Prodi! L’iniziativa dovrebbe svilupparsi in tutta Italia per mettere il partito “in contatto con i cittadini, per parlare alla gente, al popolo dell’Unione e spiegare che Rifondazione non è Franco Turigliatto…”
Rossi, Turigliatto, Pininfarina, Andreotti. Ecco i 4 nomi che ieri hanno fatto cadere il Governo.
I 4 dell’Ave Maria, i 4 tiratori scelti, che hanno abbattuto Romano Prodi.
I primi due, comunisti radicali, pur di non perdere la verginità, har dato il paese su un piatto d’argento a Silvio Berlusconi, dopo averlo contestato per 5anni.
I secondi due hanno illuso la maggioranza, assicurando il loro SI, per poi astenersi.
Ancora oggi, dopo 60anni, un uomo come Andreotti riesce ad essere determinante per il futuro del paese. Ancora oggi la Chiesa Cattolica riesce a manovrare un suo “uomo di fiducia”, come Andreotti, per PUNIRE un Governo colpevole di aver OSATO l’inosabile, con i tanto bisfrattati Dico.
Siam caduti sulla politica estera,e questo non mi va proprio giù. Potevo capire una caduta con la Finanziaria, con i prossimo Dico, con la riforma delle pensioni, del Tfr, ma non sulla politica estera. D’alema, assieme a Bersani, era stato il ministro che meglio si era comportato in questi 8 mesi. Poche parole, poche polemiche, tanti fatti.
Un prestigio ritrovato a livello internazionale, dopo i 5 anni di sberleffi berlusconiani, il ritiro dall’Iraq, come concordato, il GIUSTO rifinanziamento per l’Afghanistan, missione di pace e non di guerra, sotto le bandiere della Nato, il comando della missione libanese, per concludere con un bellissimo discorso, fatto ieri, di fronte ai senatori presenti in aula.
Tutto questo non è bastato. Due inetti, irresponsabili, comunisti estremi, drogati da un ideologia che non esiste più da decenni, e mai esistita in Italia, hanno confermato il loro no, senza rendersi conto, perchè talmente idioti che non avevano capito il danno che avrebbero procurato, che con la loro mossa avrebbero fatto crollare tutto il castello.
Due perfetti sconosciuti saliti all’onore delle cronache, come probabilmente auspicavano.
Romano Prodi, da uomo d’onore qual’è, ha subito rimandato il mandato al presidente Napolitano. Il futuro è nebuloso, e tante possibilità si affacciano alla finestra.
Ieri, giornata altanelante, tra l’incazzato, il furibondo, l’isterico e l’abbattuto, mi son tornati in mente tanti ricordi: le tantissime manifestazioni di piazza che mi son fatto contro il Governo Berlusconi, i girotondi con Moretti,le litigate in famiglia, quella fantastica domenica mattina, quando in 4 milioni ci alzammo per andare a votare il NOSTRO candidato premier, pagando addirittura 2 euro, da veri COGLIONI, e orgogliosi di esserlo, facendo la fila, gioisi di farla, sorridente e stupiti di tanta partecipazione, con miniforum politici nati spontaneamente, quell’infinito lunedì pomeriggio di Aprile, con la gioia iniziale, l’ansia crescente, il lentissimo conteggio dei voti, la notte insonne con bibitoni di caffè, e l’esultanza per una vittoria risicata, ma sempre vittoria era.
Son passati solo 9 mesi, ricordo quei momenti, ma non ne ho nessuna nostalgia.
Non voglio rivedere Silvio Berlusconi al Governo, non voglio rivedere ministri di An o della Lega.
Si riandasse a votare il paese rifinirebbe nelle loro mani.
Giusto è che Napolitano faccia ricadere il tutto sulle camere: fiducia, si o no.
Se è no, si rivada a votare, se è si, si rifaccia un Governo, con ancora Prodi presidente.
Io ho votato per Romano Prodi, e rivoglio lui al timone. Avrà mille difetti, comunicativi e fisici, ma è l’unico capace di tenere una coalizione simile. Non esiste altro uomo all’interno della sinistra che potrebbe fare da collante a queste meteore impazzite.
Dico assolutamente NO ad allargamenti di vario tipo, NO ai senatori dell’Udc, no a magheggi e sotterfugi.
Vero che i numeri al Senato son quelli che sono, ma lo sapevamo, questa legge elettorale, votata poco prima delle elezioni, era stata creata per dare instabilità, non c’è nessuna novità. Bisognerà essere ancora più coesi ed uniti, lasciando in disparte quelli che sono i tornaconti personali, pensando solo al bene del paese, e della coalizione.
Non si può minacciare continuamente, avanzare richieste di ogni tipo, tira tira, la corda si spezza, e così è stato.
Siamo in una situazione davvero difficile. Rifare un Prodi-bis, e ricordo che Berlusconi 2anni e mezzo fa fece la stessa cosa, senza dimettersi però, questa è la vera differenza, cambiare timoniere, o riandare a votare.
Io mi espongo e dico PRODI-BIS, tutta la vita.
Per la 2° volta dei comunisti l’hanno azzoppato, Romano rialzati e ricomincia a pedalare, come solo tu sai fare.. io sto con te, non ti mollo, non ora!
RESISTERE,RESISTERE,RESISTERE!!
P.S Riporto un bel pezzo, a mio avviso, di Michele Serra, ringraziando Andrea per avermelo segnalato. Sposo TOTALMENTE tutto quello che lui scrive, riguardo i due senatori Rossi e Turigliatto:
SI CAPISCE, uno ha tutto il diritto di coltivare i suoi ideali integerrimi. E di sentirsi eletto dal popolo lavoratore anche se è stato spedito in Senato da una segreteria di partito. Uno ha tutto il diritto di rivendicare purezza e coerenza, così non si sporca la giacchetta in quel merdaio di compromessi e patteggiamenti che è la politica. Però, allora, deve avere l’onestà morale di non fare parte di alcuna coalizione di governo. E deve dirlo prima, non dopo. Deve farci la gentilezza di avvertirci prima, a noi pirla che abbiamo votato per una coalizione ben sapendo che dentro c’erano anche i baciapile, anche i moderatissimi, anche gli inciucisti. A noi coglioni che di basi americane non ne vorremmo mezza, ma sappiamo che se governano gli altri di basi americane ne avremo il triplo. Invece no: questi duri e puri se ne strafottono della nostra confusione e della nostra fatica. Prima salgono sulla barca della maggioranza, poi tirano fuori dal taschino il loro cavaturaccioli tutto d’oro e fanno un bel buco nello scafo, per meglio onorare la loro suprema coerenza e la nostra suprema imbecillità. Un bell’applauso ai Cavalieri dell’Ideale: tanto, se tornano Berlusconi e Calderoli, per loro cosa cambia? Rimarranno sul loro cavallo bianco con la chioma al vento.