Alla facciaccia dei GUFI malefici, dei PRETI, del Papa, dell’Avvenire, dell’opposizione omofoba, e di una parte del Governo (Mastella docet) sono stati approvati i PACS (come avevo pronosticato oggi pomeriggio…)!
La NOVITA’ è che NON si chiameranno Pacs, bensì DICO, ovvero DIritti e doveri dei COnviventi! Dopo una settimana da thriller, la Bindi e la Pollastrini (brave ragazze!) ce l’hanno fatta, la proposta è passata, ed ora dovrà superare le forche caudine della camera, e soprattutto del Senato, anche se Mastella ha già annunciato che NON li approva, ma li voterà!
Lo stesso Amato sottolinea come i DICO siano “meglio dei Pacs francesi, perché tengono conto effettivamente dei diritti e delle situzioni di sofferenza delle persone, mentre i Pacs francesi sono prevalentemente una disciplina dei diritti economici, e non hanno nulla a che fare con l’affettività“.
Ma cosa sono questi DICO? Direttamente da Repubblica.it, ecco i passi SALIENTI di una legge che finalmente riporta l’Italia al passo dell’Europa..
“Due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta, adozione, affiliazione, tutela, curate o amministrazione di sostegno, sono titolari dei diritti e delle facoltà stabiliti dalla presente legge”
Questa è LA BASE DI PARTENZA!
LIMITAZIONI: Non possono accedere ai diritti regolati dalla legge i condannati per “omicidio consumato o tentato sul coniuge dell’altra o sulla persona con la quale l’altra conviveva” o anche che “sia stata rinviata a giudizio” per lo stesso reato. Escluse anche le persone “legate da rapporti contrattuali, anche lavorativi, che comportino necessariamente l’abitare in comune”. Ovviamente per una falsa dichiarazione di convenienza è prevista una pena: da uno a tre anni di carcere e una multa da 3 mila a 10 mila euro.
In caso di MALATTIA: “Le strutture ospedaliere e di assistenza pubbliche e private regolano l’esercizio del diritto di accesso del convivente per fini di visita e di assistenza nel caso di malattia o ricovero dell’altro convivente”. Questo si legge nel capitolo “assistenza per malattia o ricovero” della legge sulle unioni di fatto.
Secondo il testo in discussione al Cdm “ciascun convivente può designare l’altro suo rappresentante: a) in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, al fine di concorrere alle decisioni in materia di salute, nei limiti previsti dalle disposizioni vigente; b) in caso di morte, per quanto riguarda la donazione degli organi, la modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie”. Questa designazione “è effettuata mediante atto scritto e autografo. In caso di impossibilità di redigerlo viene formato un processo verbale alla presenza di tre testimoni, che lo sottoscrivono”.
Secondo il testo in discussione al Cdm “ciascun convivente può designare l’altro suo rappresentante: a) in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, al fine di concorrere alle decisioni in materia di salute, nei limiti previsti dalle disposizioni vigente; b) in caso di morte, per quanto riguarda la donazione degli organi, la modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie”. Questa designazione “è effettuata mediante atto scritto e autografo. In caso di impossibilità di redigerlo viene formato un processo verbale alla presenza di tre testimoni, che lo sottoscrivono”.
In caso di CONTRATTI IN AFFITTO: “In caso di morte di uno dei conviventi che sia conduttore del contratto di locazione della comune abitazione, l’altro convivente può succedergli nel contratto, purché la convivenza perduri da almeno tre anni ovvero vi siano figli comuni”. Questa disposizione, si legge ancora, “si applica anche nel caso di cessazione della convivenza nei confronti del convivente che intenda subentrare nel rapporto di locazione”.
Scoglio EREDITA’: Trascorsi nove anni dall’inizio della convivenza il convivente concorre alla successione legittima dell’altro convivente”, avendo diritto “a un terzo dell’eredità se alla successione concorre un solo figlio e ad un quarto se due o più figli”. In particolare il ddl prevede che “in caso di concorso con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle anche se unilaterali al convivente è devoluta la metà dell’eredità”. Se non ci sono figli o di fratelli e sorelle “al convivente si devolvono i due terzi dell’eredità”, mentre “in assenza di altri parenti entro il terzo grado in linea collaterale, l’intera eredità”. La legge specifica poi, dal punto di vista fiscale, che “quando i beni ereditari di un convivente vengono devoluti all’altro convivente l’aliquota sul valore complessivo netto dei beni è stabilita nella misura del 5% sul valore complessivo netto eccedente i 100 mila euro”.
In caso di ALIMENTI: “Nell’ipotesi in cui uno dei due conviventi versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento, l’altro convivente è tenuto a prestare gli alimenti oltre la cessazione della convivenza, purchè perdurante da almeno tre anni, con precedenza sugli altri obbligati, per un periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza”. L’obbligo di versare gli alimenti, si legge ancora, “cessa qualora l’avente diritto contragga matrimonio o inizi una nuova convivenza” registrata all’anagrafe.
La REVERSIBILITA’: “In sede di riordino della normativa previdenziale e pensionistica, la legge disciplina i trattamenti da attribuire al convivente, stabilendo un requisito di durata minima della convivenza, commisurando le prestazioni alla durata della medesima e tenendo conto delle condizioni economiche e patrimoniali del convivente superstite”. Così il disegno di legge approvato dal governo su “diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi”.
Come già detto in precedenza, dopo lo SCOGLIO Finanziaria il Governo sta cominciando a PEDALARE, finalmente! Prima i decreti Bersani, poi gli annunciati PACS-DICO, arriveranno a breve anche i rifinanziamenti per l’Afghanistan, mentre FINALMENTE ci si occuperà anche di PENSIONI, CONFLITTO DI INTERESSI, e RIFORMA TELEVISIVA!
Dico solo un BRAVO a Romano Prodi, per esser riuscito a tirar fuori una proposta di legge simile, in un paese MINACCIATO dall’ingerenza costante della Chiesa, e per esser riuscito a convincere TUTTE le ali della propria coalizione, così differenti tra loro.
A chi dirà “è un contentino”, dico intanto che NON LO E’, ed in seconda battuta che è un PRIMO PASSO, ed è sempre meglio di NIENTE!
La strada per UGUALI DIRITTI PER TUTTI ha cominciato ad appianarsi…continuate così ragazzi, alla faccia delle critiche!
SABATO TUTTI IN PIAZZA A SBATTERE I DICO IN FACCIA AL VATICANO!