Adriano sala 4, ore 14:45, sala PIENA, telecamere a fine film per sapere prime impressioni, io che scappo urlando TRUCCO!
James Bond è tornato, e l’ha fatto nel migliore dei modi!
Martin Campbell, dopo il pessimo Goldeneye, scommette sul biondo e palestrato Daniel Craig, sbancando il tavolo verde.Il personaggio viene rivitalizzato, siamo portati fin alle origini di Bond, grazie ad uno sgranato bianco e nero iniziale, in cui il nostro agente segreto ottiene i due famigerati zeri, ovvero la licenza di uccidere.
Qui parte il film, con dei fantastici titoli di testa che da soli valgono il prezzo del biglietto, e qui inziano gli inseguimenti, a Nambutu, che incollano lo spettatore in sala per 10 minuti, tra ambasciate, mercati, gru e grattacieli in costruzione.
Craig, che sembrerebbe il perfetto cattivo russo, regala sfumature al personaggio finora mai viste, quella rudezza, sana e spietata cattiveria che mai nessun Bond aveva esplicitato sul grande schermo.
La storia è un mix tra azione, sentimenti, colpi di scena e un pizzico di ironia, aiutata da un ottima sceneggiatura, scritta neanche a farlo a posta da Paul Haggis, che oramai qualsiasi cosa tocca trasforma in oro, tra torture, avvelenamenti, infinite partite a poker, inseguimenti, sparatorie e scene d’amore!
Ottimo il cast di contorno. Supera la prova la nostra Caterina Murino, Bond Girl numero 1, che inspiegabilmente il doppiaggio italiano fa parlare con una fastidioso r moscia, ottima Eva Green, Bond Girl numero 2, nel ruolo di colei che riesce a conquistare il cuore di 007, semplicemente fantastica M, ovvero Judi Dench, unica sopravvissuta al restyling del personaggio.
La spedizione italiana non si ferma però con la Murino: oltre ad un Claudio Santamaria, a cui non viene fatta dire neanche una battuta, cattivissimo, schieriamo Giancarlo Giannini, solita conferma, ed il lago di Como e Venezia come locations!
Nel complesso il miglior 007 dai tempi di Sean Connery, vero toccasana per gli amanti della serie,145 minuti da bere tutti d’un fiato come un vodka martini, miscelato o scheckerato che sia, fino all’ultima battuta, che è già storia!
Voto: 7,5