Volvèr:
Cinema Giulio Cesare, sala 1, semipiena, la metà gay!
Pedro Almodovar 2 anni dopo i preti pedofili de “La mala educatiòn” TORNA ad un film tutto al femminile, accompagnato dalla sua primissima musa, Carmen Maura, mitica protagonista de “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, e la sua ultima, Penelope Cruz, figlia in “Tutto su mia madre”, qui mamma “bellissima” come una Magnani d’altri tempi.
Siamo nella regione della Mancha, la terra dei mulini, sferzata dal “solano”, vento dell’ovest,incessante e nevrotico, pronto a portarti alla follia. Siamo in Spagna ma sembra di stare in un paesino del sud Italia, stessi colori, stessa atmosfera. Ed è proprio in questo paesino che tutte le nostre protagoniste torneranno, da madri, figlie, nipoti, un ritorno al passato, con difficoltà allontanato ma mai cancellato, per 3 generazioni di donne uscite DISTRUTTE dai rapporti con gli uomini, portatori attivi di male, dolore e sofferenze. Almodovar continua a rappresentare la sua venerazione per l’universo femminile, per quelle donne che non potrò MAI amare.
Emozionante la scena in cui Penelope Cruz canta una canzone, Volvèr, insegnatagli dalla madre da piccolina, frase CLOU quella in cui la stessa Penelope per giustificare macchie di sangue sul collo e sulle mani si giustifica dicendo “Cose da donne!”
Almodovar riesco con maestria ( come suo solito) a toccare le corde dei sentimento e quelle del sorriso, con un finale sorprendente e spiazzante. STREPITOSE le protagoniste, mai così bella Penelope Cruz, mai così simile alla nostra Sophia Loren della “ciociara”, con quegli occhi che riescono a riempirsi senza mai versare una lacrima, sempre più brava Carmen Maura, inizialmente una “macchietta”capace di far morir dal ridere con un semplice movimento degli occhi, per poi finire in un crescendo di passione e sentimenti.
Si ride e ci si commuove, come ormai in TUTTI i film di Almodovar..Pedro entra di diritto, se ancora ce ne fosse bisogno, nell’olimpo dei GRANDI registi di tutti i tempi, non sbaglia più un film, riesce sempre a stupire, e ancora una volta ci riesce. Dopo i riconoscimenti per “Tutto su mia madre”(oscar come miglior film straniero e Golden Globe) e “Parla con lei” ( oscar per la miglior sceneggiatura) è in arrivo una meritatissima palma d’oro.
Applausi.
Voto: 8-
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Mission Impossible 3
Cinema Adriano, sala 4, ovvero la migliore sala romana, i suoi sedili reclinabili sono INIMITABILI!
Premetto, il sottoscritto è sempre stato un fan di Mission Impossible, paragonato soprattutto al giurassico James Bond.
Detto questo debbo dire che a me, sinceramente, il film non è AFFATTO discpiaciuto! Ovvio che non si sta parlando di un “capolavoro”, ma di un classico blockbuster estivo tutto cazzeggi, sparatorie, coca cola e pop corn, ma nel suo “genere” si immette alla grande, grazie ad un OTTIMA regia, firmata J.j. Abrambs, al suo primo film dopo i BOOM con Alias e Lost in tv, tutta ritmo e adrenalina, con un montaggio “isterico” e ottimi effetti speciali.
La trama lascia un po a desiderare, siamo in presenza di uno scopiazzamento tra un Bond e il MITICO True Lies ( addirittura in una scena viene utilizzato lo stesso ponte del film di Cameron!!)per la prima volta ci si interessa della “persona” Hunt, in questo capitolo addirittura sposo, senza dedicarsi solamente all’azione. Peccato che proprio le scene non d’azione alla fine risultino le mene riuscite!
Detto che con gli anni le già poche espressioni facciali di Cruise si stan sempre più riducendo ( ormai siamo a 2: Incazzato/sguardo trucido e mascellone o Emozionato/lacrimoni pronti ad esplodere e labbro tremante) ottimo il neo premio Oscar Philip Seymour Hoffman, cattivissimo come non mai. Non eccezionale il doppiaggio italiano ( vorrei sapere perchè quando nel film siamo a Roma TUTTI i romani debbano parlare come pescivendoli de ponte milvio!!) scena clou Tom “scientology” Cruise vestito da frate!
Voto: 6,5