Registi premio Oscar accanto a giovani promesse, alcune alla prima – o seconda – prova. Film storici e in costume, drammi bellici, favole dark e oniriche, pellicole autobiografiche che vogliono anche essere riflessioni sul cinema. C’è un po’ di tutto nel calderone del concorso alla 59esima edizione del Festival di Cannes. Sia a livello di contenuti (si passa dal noir al fantastico, dal dramma alla commedia, il più delle volte mescolati insieme) sia a livello di anagrafica e provenienza geografica degli autori. Dal veterano inglese Ken Loach (classe 1936) al premio Oscar Pedro Almodovar (1952) ai giovani Paolo Sorrentino (1970), Sofia Coppola (1971), e Xavier Giannoli (1972), fino poco più che trentenne americano Richard Kelly.Portabandiera dell’Italia saranno i film di Paolo Sorrentino (L’amico di famiglia) e Nanni Moretti (Il Caimano)
Tra i più quotati per la vittoria c’è invece il nuovo e attesissimo film di Pedro Almodovar, Volver. Che come suggerisce il titolo, è un “ritorno”: alla commedia agrodolce, all’universo femminile tanto amato dal regista (dopo la parentesi maschile della Mala Educacion), ma anche alla sua infanzia e alla sua terra d’origine, la Mancha. Nonché ad alcune delle sue attrici feticcio, Penelope Cruz e Carmen Maura in primis. Protagoniste della storia, come spiega il regista, «tre generazioni di donne che sopravvivono al vento, al fuoco, alla follia, alle bugie, alla superstizione e addirittura alla morte grazie alla bontà, alle bugie e a una vitalità senza limiti». Un film decisamente autobiografico, che ispira alla stessa famiglia di Pedro, alla figura delle madre e delle sorelle e che parla (come hanno fatto i suoi film migliori) di vita e di morte insieme, considerate come parti inscindibili, che si nutrono l’una dell’altra.Anche Sofia Coppola, altra autrice molto attesa e in pole position per la vittoria, concorre con un film incentrato su una figura femminile: Maria Antonietta.
Insieme alla Coppola, gareggiano altre due autori statunitensi originali e innovativi: il 46enne texano Richard Linklater, regista di Suburbia e Before Sunset, che fa addirittura l’accoppiata, essendo in concorso con Fast Food Nation (thriller che documenta lo strapotere del mondo dei fast food) e nella sezione “Un certain regard” con A Scanner Darkly; e il semiesordiente Richard Kelly (classe 1975), diventato famoso grazie al film cult Donnie Darko, che si presenta con Southland Tales, ancora una volta «un ibrido di vari generi», dal musical, alla commedia, alla fantascienza. Ma in questo caso, a differenza di Donnie Darko, ambientato negli anni ’80, il film è proiettato in un futuro prossimo, il 2008 (alla vigilia della festa dell’Indipendenza americana), in cui «un’ondata di calore di tre giorni a Los Angeles culmina in una grande festa del 4 luglio».Molto attesa anche la terza opera (dopo Amores Perros e 21 grammi) del messicano Alejandrio Gonzales Inarritu (classe 1960), Babel. Il film, che si avvale di star del calibro di Brad Pitt, Cate Blanchett e Gael Garcia Bernal racconta quattro storie intrecciate – ambientate in Marocco, Tunisia, Messico e Giappone – che prendono il via tutte dalla tragedia in cui resta coinvolta una coppia di sposi.Inarritu non è il solo messicano presente in concorso: anche Guillermo del Toro concorrerà alla Palma. E confermando la sua vena fantastica, dopo Blade II e HellBoy presenta una favola dark e onirica (Il labirinto del fauno) che racconta dell’amore di una dodicenne per un fauno, che vive tra le rovine di un labrinto vicino a casa sua. Ambientato nel 1944, dopo l’inizio della dittatura in Spagna e l’ascesa di Franco al potere, il film mescola satira, orrore e grottesco.
Molti anche i film “fuori concorso”. Tra questi “Il codice Da Vinci”, “Clerks 2”, a 10 anni dal primo capitolo , “X Men3” e tanti tanti altri.
Ovviamente anche i VIPSSSS non potranno mancare. In omaggio al pubblico francese, sarà “di casa” la prima star a salire sulla scalinata del Palazzo dei Festival: l’attore Vincent Cassel, maestro di cerimonia per apertura e chiusura dell’evento. Poiché però il film inaugurale è l’attesissimo Il Codice Da Vinci, tutti i fotografi avranno gli obiettivi puntati su Ron Howard (regista, il Ricky Cunnigham di Happy Days), Tom Hanks e Audrey Tatou. Nei giorni a seguire non ci sarà che l’imbarazzo della scelta: per i tradizionalisti ecco Gena Rowlands, per gli amanti delle scoperte attenzione alla biondissima Andrea Arnold, protagonista di Soutland Tales. Pedro Almodovar irromperà sulla Croisette con due delle sue attrici predilette: Penelope Cruz e Carmen Maura. Ma il fascino latino sarà tenuto alto anche da Sergi Lopez, protagonista del film di Giullermo Del Toro. Per la categoria “belli e belle”, si attendono, tra gli altri, Brad Pitt e Kate Blanchett, attori nel nuovo film di Alejandro Inarritu. E ci sono speranze di vedere Halle Berry al fianco di Ian McKellen, per la presentazione fuori concorso dell’ultimo episodio di X-Men. Asia Argento sarà pure a Cannes con ben due film, contendendo la palma dell’italiana più famosa del Festival alla giurata Monica Bellucci.Ma curiosando tra le giurie, spunta anche il nome di Tim Burton (che giudicherà i corti), mentre Oliver Stone promette di sbarcare con tutto il cast del suo celebre Platoon restaurato per l’occasione.
Da Libero.it
Dopo un paio d’anni in sordina, la palma d’oro dello scorso anno, “L’enfant”, non l’ha visto praticamente nessuno, che hanno visto un “sorpasso” da parte di Venezia, Cannes si rifà il look, con una serie di film attesissimi…tra i quali anche il nostro Nanni Moretti, “idolatrato” in Francia, già trionfatore a Cannes con “La stanza del figlio”…riuscirà a bissare?? Noi lo speriamo proprio….ma sarà dura battere Almodovar e la Coppola!
Forsa Nanni!! In tuo onore posto uno sketch del tuo “Aprile“, targato 1996, con la scena CULT del “D’alemaaaa reagisciiii !!”