Le mie recensioni ( si lo so…spesso da querela!!!)

Condividi


KING KONG:

Superare o eguagliare la triologia del Signore degli Anelli, 17 oscar complessivi, sembrava un impresa impossibile, ed invece Peter Jackson ce l’ha fatta. KING KONG è semplicemente STUPEFACENTE. 180 minuti, forse troppi ma scorrevoli, senza pause di nessun tipo, di Azione, Thriller, Dramma, Commedia, Fantasy, Horror, in un mix perfetto, incalzante, imponente, che crea stupore per quello che si è riusciti a rappresentare, mai cosi bene fino ad oggi nella storia del cinema. La storia la conoscono tutti, è un remake e nulla può cambiare, ma non si può non rimanere affascinati da una rappresentazione dell’immaginazione così reale e sorprendente.
Il cast di attori è perfetto: Jack Black, perfetto in un possibile futuro biopic su Orson Welles, regista ormai prossimo al fallimento pronto a tutto pur di realizzare il suo film, è sempre più bravo ed espressivo, Naomi Watts è semplicemente SPLENDIDA, candida, semplice, romantica, sembra venire veramente dagli anni 30, come una diva d’altri tempi, ed infine Adrian Brody che, svestiti i panni del Pianista, si da definitivamente al cinema Colossal di Hollywood. Le scenografie sono sontuose: la New York degli anni 30, della ricostruzione economica e fisica della città, è rappresentata magnificamente, suggestivo,divertente ed emozionante è il viaggio che porta i protagonisti da New York all’isola, ma è un viaggio anche dentro se stessi, dentro l’animo umano, che rimanda al Curtz coppoliano e al Cuore di Tenebra di Conrad, letto dall’ex “Billy Elliot” durante il viaggio stesso, ed infine l’isola, Skull Island, terra preistorica, abitata da animali enormi, estinti da milioni di anni, feroci e combattivi, e da una popolazione indigena, costretta alla convivenza con uno in particolare di questi “mostri”, rimasto l’ultimo esemplare della sua specie, impossibilitato quindi all’accoppiamento, e per questo ammansito dagli indigeni stessi con vergini sacrificate in suo onore, una bestia enorme, potente ed imponente, che solo una donna riuscirà a far sua, a conquistare, a fare innamorare, una bestia che gli indigeni chiamano KONG. E King Kong è il protagonista assoluto del film. Peter Jackson riesce a renderlo umano, Kong ha dei sentimenti e li esterna a suo modo, si arrabbia, si diverte, ride, scherza, gioca, si offende, si sacrifica, pur di salvare la sua “bella”, la sua amata. Una scena in particolare rimane nela memoria, ed è quella del combattimento, nato per salvare la bella, tra Kong e 3 V-rex, lungo ed estenuante, divertente e ricco di suspance, seguito da un tramonto romantico, in Technicolor!, che avvicina i due, la “bella e la bestia”, così diversi e così legati l’uno all’altro.
La regia è alla “Peter Jackson”, ormai ce ne siamo abituati dopo il Signore degli Anelli, ma qui il neozeolandese cresce ancora, si inventa animali e scene incredibili, mischiando i generi cinematografici più diversi tra loro, regalando citazioni ai protagonisti del film originale del 1933, accompagnato da una splendida fotografia e da un insipida colonna sonora, a mio avviso unica pecca del film.
Un film come non se ne erano mai visti, diventerà un CULT del genere Fantasy, che emoziona e arriva dritto dritto al cuore dello spettatore, dopo averlo terrorizzato, fatto ridere, riflettere e alla fine fatto piangere. fino al famoso finale dove l’8° meraviglia del mondo, dice addio alla sua amata, la “bella”, riuscita nell’imprea di uccidere la “bestia”.

VOTO: 8,5

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy