“E’ triste e profondamente preoccupante come Kevin Spacey abbia scelto di di fare coming out. “Non in piedi e con un punto di orgoglio alla luce di tutti i numerosi premi vinti, diventando fonte di ispirazione per migliaia di ragazzi LGBTQ in tutto il mondo, bensì con una con una calcolata manipolazione per distogliere l’attenzione dalla gravissima accusa di molestie. Mi dispiace dover sentire l’esperienza di Anthony Rapp e la sua successiva sofferenza, e mi dispiace che Kevin abbia ritenuto di dover riconoscere la sua verità solo quando ha pensato che gli sarebbe servita, proprio come gli è servito nascondersi per tanti anni. Le voci delle vittime sono quelle che meritano di essere ascoltate”.
40 anni all’anagrafe e da 6 anni gay dichiarato, Zachary Quinto, che ha lavorato al fianco del divo di House of Cards in Margin Call di J. C. Chandor, nel 2011, ha così affondato il coming out di Kevin Spacey, venuto alla luce per difendersi dalle accuse di molestie ad un 14enne.
Ad Hollywood la comunità LGBT si è completamente schierata contro Spacey, accusato di aver sfruttato il proprio coming out per distogliere l’attenzione dalla pesantissima accusa di Anthony Rapp, attore di Star Trek: Discovery molestato da Kevin 30 anni or sono.
Sarah Kate Ellis, Presidente e CEO di GLAAD, ha così attaccato: ‘i coming out non devono essere utilizzati per deviare l’attenzione dall’accusa di una violenza sessuale. Questa non è una notizia legata al coming out di Spacey, ma una storia di sopravvivenza per Anthony Rapp e per tutti coloro che coraggiosamente denunciano indesiderate avances sessuali’.