Dopo le folli parole di Giovanardi, e l’assurdo consenso di Merlo, che a detta della Concia NON rappresentano il Partito Democratico, ecco arrivare il Sindaco di Treviso a sparare la stronzata omofoba di giornata.
‘Il problema non e’ quello dei manifesti dell’Ikea, non e’ fine a se stesso: il problema e’ quando c’e’ l’esasperazione e ci si mette nelle piazze e nei giardinetti: si tratta di decoro pubblico. Io multerei due uomini che si baciano in un parco della mia citta’. Certe cose si facciano in situazione private’.
A parlare è Gian Paolo Gobbo, sindaco leghista di Treviso, che ha deliberatamente aperto il culo per scureggiare cagate.
In un paese che è tristemente sempre più xenofobo, ci sono uomini che dovrebbero rappresentare le ISTITUZIONI, politici, ministri, deputati, sindaci, eletti dal popolo e chiamati a rappresentarlo per INTERO che continuano a gettare benzina sul fuoco dell’omofobia, alimentando polemiche, aizzando facinorosi, facendo del vero e proprio TERRORISMO. Perché questo E’ terrorismo delinquenziale. Queste sono parole talmente fuori da ogni logica politica che meriterebbero un’immediata censura bipartisan. E invece non accade nulla. Giorgio Napolitano continua a TACERE dinanzi ad una classe politica che da ANNI getta merda sul mondo omosessuale. Il suo TOTALE silenzio pesa ancor di più di queste indegne, indecenti e schifose parole, che puzzano di retrogrado, di troglodita, di uomo delle caverne incredibilmente eletto Sindaco da una città che da anni trasuda omofobia istituzionale.
Ciò che ha detto Gian Paolo Gobbo è censurabile, senza se e senza ma. E’ talmente fuori di testa da far quasi ridere, se non ci fosse da piangere, dinanzi alla crescente PAURA che molte coppie hanno nel VIVERE liberamente la propria sessualità, il proprio amore. Camminare abbracciati al proprio compagno, baciarlo, prendergli la mano in pubblico. Cosa c’è di indecente in tutto questo? Nulla. Assolutamente nulla. Eppure c’è chi continua ad aizzare odio, ad innalzare il livello di ignoranza, a fare becera propaganda politica, marciando sulle nostre vita, sul nostro io, sulla nostra dignità di essere umani, contribuendo così a trasformare questo splendido Paese, in un’enorme vasca piena di merda. In cui stiamo tristemente affogando…